“In Quarantena”, il libro che crea un equilibrio. Intervista a Paolo Cuciniello

“In Quarantena”, il libro che crea un equilibrio. Intervista a Paolo Cuciniello

Non era il tempo la sostanza di ogni pena, non era forse il tempo la sostanza di ogni paura, e non sarebbe stato superato e soppresso tutto il male, tutto il dolore del mondo, appena si fosse superato il tempo, appena si fosse trovato il modo di annullare il pensiero del tempo?” Siddharta.

Il tempo è stato un fattore fondamentale nella nostra vita durante la quarantena e ognuno di noi ha sperimentato questo nuovo modo di vivere “dall’interno” e rimanendo in contatto con l’esterno tramite messaggi e talvolta scrivendo, cercando di suscitare emozioni, soprattutto quelle che non pensavamo di avere.

Ed ecco che entra in gioco la scrittura, mezzo fondamentale per strutturare quello che vogliamo trasmettere, dando sfogo alla propria creatività e permettendo allo stesso tempo di rapportarla al nostro pensiero.

Ho avuto l’onore di conoscere Paolo Cuciniello, talentuoso autore con radici campane e che come molti altri giovani ha deciso di partecipare alla famosa “fuga di cervelli”, trasferendosi durante il periodo universitario e dove ha conseguito la doppia laurea magistrale in ingegneria Elettrica e dell’Automazione tra il Politecnico di Milano e la Beihang University di Pechino in Cina, dove adesso vive.

Oltre ad essere un ingegnere, Paolo Cuciniello è scrittore e autore e ho deciso di incontrarlo per parlare del suo ultimo libro “In Quarantena”.

La situazione in Cina

E’ Gennaio 2020, Paolo Cuciniello cammina tra le strade di Sichuan, al Sud della Cina, nel periodo del Capodanno cinese, dove festeggia insieme a sua moglie Coral e la sua famiglia.
In particolare, Paolo vive a Pechino, con Coral e con la madre di Coral.
Le news riportano i primi decessi e proprio in quel momento nessuno può prevedere una pandemia.
Comincia la quarantena, Paolo e la sua nuova famiglia sono costretti a restare chiusi in casa e, secondo le leggi, una sola persona per famiglia che possiede un pass può uscire ogni due giorni.
Ed è qui che Paolo decide di scrivere e di raccontare una delle più grandi interruzioni nella storia.

In Quarantena”: Paolo Cuciniello racconta

“In Quarantena” – Paolo Cuciniello

Iniziando da dei semplici fogli e da messaggi frequenti sul telefono, Paolo Cuciniello è riuscito a comporre il suo libro riprendendo tutto quello che aveva documentato.
Ho previsto la situazione che si sarebbe verificata in Italia, poiché conosco la mia terra, la mia gente e ho camminato per quelle strade.”
Durante la quarantena è riuscito a trovare un equilibrio per evitare di perdere la testa e scrivere era la sua abitudine, infatti ha deciso di riportare anche la situazione in Italia, esprimendo anche il modo in cui è stata gestita nel mondo in generale.
Non c’è una parte del libro che preferisco di più rispetto ad altre, perché ognuna è davvero parte di me, delle sensazioni così forti vissute, difficili da sezionare e tirare fuori. E’ tutto l’insieme che è bello”.
Così Paolo Cuciniello parla del suo libro, un libro non solo da leggere tutto d’un fiato, ma da rileggere ancora e ancora, così da cogliere la sua vera essenza, il suo vero significato.

Paolo Cuciniello: persona, ingegnere, scrittore, autore

Paolo Cuciniello

Nel momento in cui lasci il nido, ogni cosa ti cambia, ti evolve, ti butta a terra e la Cina lo ha fatto, a causa della sua cultura riguardo lo straniero, che diverse volte si sente escluso”.
Inizialmente il suo desiderio di emigrare ha influenzato la sua scrittura, ma al contempo, essendo una persona determinata e focalizzata sui propri obiettivi, gli ha fatto bene e l’ha fatto crescere, fino ad ottenere una connessione fortissima con le parole che scrive.
“La scrittura è nata dalla necessità di esprimermi, di trovare un equilibrio buttando le cose fuori e ogni tanto mi perdo nel mio mondo. C’era una prof che diceva: ”Cuciniello è nel suo mondo” e io credo sia una cosa molto positiva, anzi, imparassimo a vedere il nostro mondo
”.

Così ci viene raccontata la nascita di una persona matura, esperta e dall’animo profondo, con una fulgida carriera, significativa per se stesso e per gli altri, a partire dalle sue radici, la sua famiglia, che dall’Italia lo sostiene costantemente e con la quale ha frequenti scambi.
Alla mia domanda in merito alla scrittura, se dà energia oppure ne assorbe molta, mi ha risposto così:
La scrittura mi svuota, un po’ come un bicchiere sempre vuoto, capace di riassorbire sempre cose nuove, per avere così nuove energie. Avendo molte energie, svuotandomi ho la possibilità di riempirmi sempre e di utilizzarne di nuova.”
Questo sottolinea la sua grande umiltà e il suo desiderio di condivisione con gli altri e il suo lavoro principale, quello da ingegnere, è tutt’altro: non ricerca successo con la gente, ma è focalizzato su quello personale. Quando è troppo pieno, ha bisogno di buttare tutto fuori per riprenderlo e donarlo a chi si trova intorno e a chi lo ama.

Suggerimenti

Se ti fa bene, fallo. Non scrivere per vendere. Siamo poeti quando sorridiamo, diamo la mano, ridiamo, quindi scrivi poesie con la vita.
Se le persone vogliono in qualche modo crescere, noi che siamo di paesi, città piccole, la scrittura, l’imparare, ci portano sempre a crescere. Non c’è bisogno di andare oppure di vedere lontano, perché abbiamo spunti vicini a noi tutti i giorni, come un genitore, o come chiunque intorno a noi.
Dovremmo leggere il libro, scaricarlo, comprarlo, prenderlo dal vicino, perché leggendolo con gli occhi che abbiamo dentro ci lascia qualcosa, come l’ha lasciata a me. Tutti abbiamo bisogno del periodo di condivisione
.”

Così ci saluta il brillante Paolo Cuciniello: persona, ingegnere, scrittore e autore, che 11 anni fa era un alunno delle scuole superiori che aveva pubblicato il suo primo libro e che lasciando il suo nido ha portato valore e oggi ha deciso di condividere con noi la sua magnifica esperienza.

Enza Cappabianca

Redazione

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