Oggi Ti presento: Eddie Oliva

Oggi Ti presento: Eddie Oliva

di Annalisa Spinelli

Per la rubrica : “Oggi ti presento” sono proprio contenta di parlarvi di Eddie Oliva e presto capirete perchè.
Uno dei motivi è anche che Eddie viene da Atrani e con lui condivido l’amore per la costiera amalfitana.


Quando chiamo Eddie per la nostra intervista, mi chiede se posso essere richiamata dopo 10 m, si trova dalla vicina di 95 anni a farle compagnia, ovviamente gli dico di si! Poi penso che Eddie è cosí: una persona buona, un’ altruista. Ho sempre avuto simpatia per lui, una questione di feeling positivo non so spiegarlo, ma dietro il suo modo di fare leggero e scanzonato, ho sempre intravisto la persona gentile e sensibile che è. La prima volta che l’ho incontrato era in Chiesa e cantava nel coro ( ci canta ancora), mi colpí la voce intonata e profonda ( ovvio!), ma all’epoca non sapevo chi fosse. Lui è una persona molto popolare in Svezia, vive qui da 48 anni, come ha tenuto a precisare e ha raggiunto il grande successo tra gli anni 70/80 diventando una  vera e propria icona per il suo stile e il modo di cantare. Non è solo un cantautore ma lo definirei uno showman, un mix di Fiorello e Dalla insieme. La sua popolarità tra gli svedesi, tutt’oggi, continua ad essere molto alta.

Seppur in collegamento video, intravedo la personalità di Eddie anche nei colori della sua casa: pareti gialle, quadri colorati, divano rosso, un’esplosione di energia positiva, come lui! Glielo dico subito e gli si illuminano gli occhi, allora mi porta a fare un mini tour e soprattutto mi mostra la sala della musica: pianoforte, chitarra, tantissimi Dischi,Cd, foto con personaggi importanti, il riconoscimento conferitogli dal Presidente Napolitano della stella d’Italia, la foto di una scuola in Colombia che ha contribuito a costruire e di cui va molto fiero, tante sue foto come giusto che sia, un pò di narcisismo ci vuole. Mi dice che ha comprato la sua “casa”( è una villa in una zona appena fuori Stoccolma) 43 anni fa. Ne va molto orgoglioso. Ha 7 stanze e un giardino immenso. Mi parte spontanea la domanda, se  si sia pentito di non avere figli. Mi risponde sinceramente, non ci pensa ma esita un attimo e la risposta è sì e aggiunge ” sai noi artisti siamo un pò egoisti, oppure perchè non ho trovato la donna giusta,  anche se ho avuto due amori importanti  e rapporti lunghi con Eva, la ragazza per cui mi trovo in Svezia e una ragazza greca Katerina, con cui sono stato circa 20 anni”. Mentre pronuncia quel sì i suoi occhi sono malinconici ma la malinconia dura solo un attimo, perché subito aggiunge che ha ben 252 tra nipoti, pronipoti e bis nipoti. Insomma una grande famiglia che non gi fa mancare il suo affetto. E subito riprende il suo sorriso. Eddie è cosí.


Parliamo poi di varie cose, di come nasce una canzone che mi piace tanto “ te penso”, dedicato alla costiera amalfitana e mi dice che nasce ” dalla mancanza di non vedere gli affetti, dalla buona malinconia”. Ci tiene a precisarlo “da una malinconia positiva”, perché il suo bilancio qui in Svezia è positivo. È contento di vivere qui, ma a volte si interroga come sarebbe stata la sua vita in Italia e se avrebbe raggiunto il successo anche in Italia nello stesso periodo in cui l’ha raggiunto in Svezia. Lui pensa di sì e onestamente anche io.


Gli chiedo da dove nasce la sua religiosità cristiana. Mi dice che è religioso ma fino all’arrivo di don Furio, il punto di riferimento della Missione cattolica qui a Stoccolma ( e di cui vi parlerò presto), non frequentava assiduamente la parrocchia. È don Furio che ha creato questo attaccamento. Non mi stupisce conoscendo don Furio ma mi colpisce questa notizia perchè lui è sempre presente e puntuale alla messa della domenica mattina delle 8.45 del mattino, diversamente da me, mea culpa.


Parliamo di amicizia, per Eddie è molto importante. Mi dice che ha avuto sempre tanti amici sia italiani sia svedesi. La prima che nomina è Eva, la persona che lo ha portato in Svezia e con la quale ha ripreso un legame affettivo dopo molti anni. Mi racconta che lei è stata anche la sua prima amica. Deve a lei in parte l’inizio della sua carriera. Infatti, all’epoca  era segretaria in una casa discografica  e lo presentó al capo della casa discografica, che subito volle incidere un disco con lui. Il resto è storia. Ha scalato le classifiche, è rimasto in vetta non so per quante settimane, anni se guardiamo a tutte le sue canzoni. Insomma un successo improvviso ma meritato.Poi mi parla di altri amici, non menziono il nome di tutti, ma di uno si Salvatore Grimaldi, che è conosciutissimo qui in Svezia per essere il proprietario della Bianchi ( e di cui vi prometto pure vi parlerò). Grazie a Grimaldi che lo chiamò per cantare ai suoi 50 anni, Eddie ha conosciuto i reali svedesi e tante personalità e da allora sono diventati molto amici.


Parliamo della sua popolarità ma di come in realtà qui in Svezia sia vissuta diversamente dall’Italia, “gli artisti sono considerati alla stregua degli altri e i tuoi fans non è che ti inseguono o fanno cose del genere”, e aggiunge che vivere in  Svezia è bello anche per questo. Concordo. “Non c’è divismo, quindi, ma nemmeno nepotismo”, mi dice. Chi merita va vanti. Cosí dovrebbe essere dappertutto, penso. E lui ha un sano rapporto con la sua notorietà. Un’altra cosa che mi ha colpito di lui.


Gli domando se fa ancora televisione. “Non più tanta”  mi dice ma poi mi elenca una serie di cose:  l’anno scorso ha realizzato dei concerti in streaming con un’emittente televisiva che sono stati poi mandati in onda  in un circuito per gli ospizi a Gothenburg. E mi racconta di un piccolo ruolo in una serie tv con il famoso Robert Gustavsson.
Anni fa, alla televisione svedese gli hanno dedicato un documentario all’interno di un programma chiamato Mötet e mi racconta di come siano andati fino ad Atrani per ripercorrere le sua vita.Tra i futuri progetti vuole partecipare a “the Voice senior” in Italia e ora che lo conoscete anche voi, noi tutti facciamo il tifo per questa persona straordinaria che è Eddie Oliva.

Siamo stati a  chiacchierare per un’oretta ma il tempo è fuggito veloce e  alla fine Eddie mi ha fatto un regalo, mi ha detto ” Annalisa, ti canto una canzone adesso” e mi ha cantato “Te pense”!  Il suo modo per ringraziarmi. E io, invece, lo ringrazio qui pubblicamente per questa bella chiacchierata. Grazie veramente Eddie!

E te pens quand spond ‘o sol, quand se fa sera e lasc o post ‘a lun

E te pens quand vec ‘o mar, a luce de’ lampar e cchiú bell me par

E te pens o’ Costiera mia, quatt caserell tanta nostalgia

E te pens e se fa docie ‘o core, famm restà cu te pu nu mument ancora….

“Te penso” parole e musica di Eddie Oliva

L’intervista:

Eddie sei in Svezia da tanti anni, vuoi parlarci come mai hai deciso di trasferirti, soprattutto perchè vieni da uno dei posti piu’ belli al mondo, Atrani, in costiera amalfitana?

Mi trovo in Svezia dal 1973 dopo l’incontro con una bellissima Svedese  Eva a Majorca, dove lavoravo come cantante su una nave crociera. Dalla piccola Atrani, il comune più piccolo d`Italia a Stoccolma. 

Tu sei una persona di spettacolo molto nota in Svezia, una vera e propria icona, uno showman a e gli svedesi ti amano tanto, quando è nata e come hai gestito questa grande popolarità?

Ho iniziato come menestrello nei ristoranti italiani, ma nel ’75 ho inciso il primo single e nel ’76 il primo LP  con” Vagabondo Italiano”, un discreto successo con tanti programmi televisivi.. anche se il grandissimo successo e`arrivato nell`80 con Vara Vänner in originale e l’Amore scritta da me musica e testo in Italiano e poi tradotta in svedese da Britt Lindeborg. Ho raggiunto il primo posto alla Hit Parade ed è stato un grandissimo successo perché l`ho cantata in duetto con un artista di colore Cyndee Peters. Vara Vänner significa Essere Amici che è molto importante considerato il periodo e il razzismo esistente allora…


Oltre che in Svezia sei anche molto noto in sud America? Vuoi spiegarci come nasce questo legame?


Ho cantato in Cile alla televisione nazionale ed una canzone mia magico Amore e´diventato un successo in brasile col grande tenore Thiago Arancam..  sono diventato popolare in Canada poi  grazie  a David Rocco, una stella della televisione che fa programmi di cucina e gira il mondo ed io sono spesso ospite di David ed ho scritto anche  le sigle del suo programma David Roccos Dolce Vita.. Ho composto più`di 500 canzoni e scritto anche per altri artisti Svedesi importanti come Lasse Berghagen e Christer Sjögren. 

Ultimamente ho ascoltato una tua bellissima composizione dedicata proprio alla costiera amalfitana, come nasce questa canzone?

Le Mie pIù belle le ho scritto chiaramente per Amalfi E La costiera amalfitana:   E Te Pense, Amalfi, Lá ffora e molte altre. 

Hai scritto una canzone ispirata al nostro Papa Francesco, ce ne vuoi parlare?

Quando il Grande Papa Francesco pronunciò le parole “Non lasciatevi rubare la Speranza…”,  la stessa notte composi la canzone prendendo spunto dalle parole del Papa e fu una grande soddisfazione quando l’ho cantata su Rai 1 da Assisi …


Vuoi farci conoscere qualche tuo progetto passato molto famoso e magari parlarci di qualche progetto/idea per il futuro?

Ho  fatto tantissime cose in Svezia…  più´di 100 programmi televisivi, 4 volte alla Hit Parade, decine di cd  ho anche rappresentato la Svezia al Festival di Majorca incontrando Iglesia e  la Carrà ecc.   La soddisfazione più´grande e´stata pero` quella di cantare per Luciano pavarotti nel 1992 e ricevere i suoi complimenti.  Ho cantato per i Reali di Svezia tantissime volte ed una bella cosa è stata far costruire la mia scuola nel Nord della Colombia grazie agli introiti dei concerti nel 2019.


Ti manca l’Italia? e se si, cosa ti manca?

Mi manca molto l’ Italia. Questa pandemia ha reso un pò tutto triste  ma sarà bellissimo poter riabbracciare i miei tantissimi fratelli e tutti gli Oliva della costiera di Salerno e i tanti parenti sparsi nel mondo. Più di tutto mi manca l’abbraccio…


Domanda libera: come vuoi salutarci?

Il futuro sarà bellissimo perché questa pandemia ci ha insegnato a dare il giusto valore alle cose e alle persone che ti vogliono bene. Per finire, sulla mia parete a casa ho un diploma che mi onora: Ufficiale dell’Ordine della Stella d´Italia rilasciatomi dal Presidente Napolitano,  una bellissima cosa per un vagabondo canterino della Costiera Amalfitana.

Annalisa Spinelli corrispondente Progetto radici-Stoccolma

Redazione@progetto-radici.it




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