L’ospite inquietante
Ph Mauro Marletto
Di Daniela Piesco
La scarsa propensione alla lettura di qualsiasi testo determina un’inconsapevolezza generale rispetto a qualsiasi tema. Stiamo diventando sempre più incapaci di distinguere il vero dal falso e questo ci rende indifesi e manipolabili. Di conseguenza in politica vince il partito con lo slogan più accattivante. Nel mondo dell’informazione, le fake news si diffondono più rapidamente perché creano più scalpore.
I giovani sono più interessati alle foto che si fanno piuttosto che a quanto potrebbero scoprire leggendo.
In aggiunta a ciò, l’abbandono della lettura sta determinando la scomparsa di un’enorme quantità di vocaboli italiani. Tantissime parole con una storia antica sono ormai cadute in disuso e le nuove generazioni rischiano di non avere l’occasione di conoscere la straordinaria varietà della lingua italiana.
Forse è illusorio pensare che si possa ancora fare qualcosa per rovesciare la situazione.
In questo scenario desolante, in un Paese in cui vige ancora la convinzione che “con la cultura non si mangia”, esiste tuttavia ancora qualche isola felice, dove gli amanti delle buone letture posso ritrovarsi per condividere interessi, parlare di letteratura e scambiarsi consigli sui titoli da acquistare, o da far leggere ai propri figli.
Storicamente tutti i momenti di crisi, quindi anche l’attuale emergenza sanitaria, portano alla luce forze e debolezze di una società.
La forza dell’Europa è l’identità culturale e l’Italia da questo punto di vista è all’avanguardia.
Senza la cultura nessun paese esiste. L’Italia ha una storia culturale ricca che deve preservare.
Ill nostro paese deve fare tutto quello che può per aiutare gli artisti perché sono le figure in grado di esprimere il senso del nostro tempo ma anche i più esposti alla crisi economica.
Nella categoria ‘artisti’ inserisco tutti quanti, non solo quelli delle arti visive ma pure attori di teatro, cinema e musicisti.
Il futuro dipende da loro.
L’Italia arriva da tagli importanti alla cultura. Perché la cultura non paga, come pensa qualcuno. Quando invece è un settore economico importante, anche per numero di lavoratori coinvolti.
Senza investimenti adeguati la cultura muore.
E dove il pubblico non arriva, si chiede al privato di agire. Perché serve una nuova mentalità. E l’emergenza sanitaria ci dà l’opportunità di rivedere modelli e svecchiare idee che non rendono giustizia al bel paese.
In tale ottica ho trovato il miraggio di un’oasi in mezzo al deserto,con l’iniziativa di un imprenditore bergamasco Danilo Dadda che nella sua azienda ,la Vanoncini Edilizia Sostenibile S.p.A. di Mapello, crea il Club del Libro dei muratori.
L’iniziativa che sfida i luoghi comuni sul mondo dei muratori e demolisce la retorica degli incentivi di Stato alla Cultura, è anche un modo per ringraziare gli 80 dipendenti perché nel 2020 il fatturato di questa azienda è cresciuto del 10%.
Ma intanto la metafora, anche se non piacerà a tanti politici, è perfetta. È sulla cultura che si costruisce il Paese.
E dove non arriva il pubblico, c’è sempre un muratore pronto a ‘sporcarsi’ le mani.
In questo caso con un libro.
Le poesie raccolte dentro «Il profeta» di Gibran e «L’etica dell’eccellenza» scritto da Paolo Ruggeri: sono le prime due presentazioni scelte dai dipendenti della Vanoncini spa .
Alla fine della presentazione, come riconoscimento arriva un buono d’acquisto del valore di 100 euro, che aumenta se il libro scelto è in lingua inglese e che raddoppia per le presentazioni successive.
Muratori, operai impegnati nei cantieri, geometri, ingegneri, funzionari commerciali, il book club è aperto a tutti i 90 dipendenti.
Decido di raggiungere Danilo al telefono per scambiare qualche battuta in merito.
L’intervista.
Da quando tempo è nato questo spazio ?
Lo spazio è nato da poco, mi aspettavo un successo, ma l’adesione piena va oltre le mie previsioni. A inizio anno ho condiviso una lista di 60 titoli tra i quali è possibile attingere, per la maggior parte libri di settore, sul lavoro di squadra o sulla crescita personale. Ma chiunque può proporre e presentare una lettura a piacere. In azienda c’è un calendario su cui segnarsi.Siamo partiti con un paio di incontri al mese, ma visto l’entusiasmo sto pensando di intensificare gli interventi.
Come avvengono le presentazioni?
Il club del libro si riunisce solitamente in coda alla riunione con i consulenti commerciali, in questo periodo collegati da remoto attraverso Zoom per via dell’emergenza sanitaria. L’aspetto stimolante è parlare a una platea, in questo modo formo i miei collaboratori a sostenere discorsi in pubblico, a superare l’imbarazzo iniziale e a far crescere la propria autostima. Alla fine della presentazione come riconoscimento c’è un buono d’acquisto del valore di 100 euro, che aumenta se il libro scelto è in lingua inglese e che raddoppia per le presentazioni successive.Si tratta di una somma simbolica che va a rimborsare il costo del volume comprato e volendo copre anche nuovi acquisti.
È l’input per una rivoluzione?
Dedico l’iniziativa a mia madre.La lettura mi accompagna da tutta una vita, è stata mia mamma a trasmettermi questa passione che io oggi porto fra i miei collaboratori. Presentando un libro si parla un po’ anche di se stessi. È l’input per una rivoluzione ,ha detto bene, tanto personale quanto a livello sociale, perché spero che con il Club del libro il messaggio arrivi anche alle famiglie dei miei dipendenti. Il tentativo è quello di far partire un circolo virtuoso.
La Vanoncini edilizia sostenibile non è nuova a iniziative simili ..
Si è vero Sono stato il promotore di altre iniziative che hanno avuto come scopo la crescita culturale e professionale dei dipendenti dell’azienda.Da qualche anno è stata creata un’accademia interna che affronta gli aspetti del management, del marketing e della gestione finanziaria. Nel 2020, nonostante l’impatto economico dell’emergenza coronavirus, l’azienda ha registrato una crescita del 10% sull’esercizio precedente, chiudendo con un fatturato di 28 milioni di euro.
Il Covid ha contribuito ad una rinascita della lettura ?
Il Covid ci ha buttato fuori dalla zona di comfort ci ha insegnato l’importanza delle relazioni umane, un diverso approccio alla tecnologia, ad ascoltare le esigenze personali e a fare spazio a quelle familiari. Dobbiamo imparare il valore di condividere le competenze con i colleghi. Sono certo che la crescita dell’azienda sia il frutto di quanto appreso, anche in termini di resilienza e fiducia nel proprio potenziale.Leggere e incentivare a leggere è direttamente proporzionale alla nostra capacità di reagire alla pandemia.
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Si caro Danilo , leggere è un passatempo che richiede cuore, fantasia, immaginazione e sì, tempo. Quel tempo che ormai sembra davvero prezioso come il denaro.Ma chi non è capace di trovarlo non sa cosa si sta perdendo.
D’altro canto , Gianni Rodari,sosteneva che «il verbo leggere non sopporta l’imperativo».
E dunque bisognerebbe capire che una delle caratteristiche più preziose della letteratura è quella di dispensare un’educazione sentimentale ed emotiva nei lettori, soprattutto in quelli più giovani.
Come lucidamente suggerito da Umberto Galimberti ne l’ospite inquietante.
Daniela Piesco
Vice Direttore www.progetto-radici.it