Le gallerie nazionali di arte antica puntano sui social e il digitale

Le gallerie nazionali di arte antica puntano sui social e il digitale

 Le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, chiuse a causa delle restrizioni imposte in zona rossa, continuano la consueta programmazione sui canali social Facebook, Twitter e Instagram per narrare il museo e le mostre in corso a Palazzo Barberini, attraverso rubriche e approfondimenti online.
IL MUSEO E LE MOSTRE
Le rubriche online, a cura di Nicolette Mandarano, con Paola Villari e Giuseppe Perrino, sono così strutturate: il lunedì è dedicato alla comunicazione della mostra Italia in attesa con gli hashtag #Italiainattesa e #2020fermoimmagine; il martedì la rubrica #AnimaliFantastici svela il significato dei numerosi animali presenti nelle opere delle Gallerie; il mercoledì con #storiediunacollezione si scopre come si sono formate le collezioni d’arte Corsini e Barberini; il giovedì con #Lavitadelmuseo vengono pubblicate storie, curiosità e dettagli di allestimento delle due mostre “Plasmare l’idea. Pierre-Etienne Monnot, Carlo Maratti e il monumento Odescalchi” (#pierreetiennemonnot #nuoveacquisizioni) e “La Cananea restaurata. Nuove scoperte su Mattia e Gregorio Preti” (#MattiaeGregorioPreti); il venerdì con #lospettatore è la volta del racconto della mostra L’ora dello spettatore; ed infine il sabato la rubrica #lacollezione descrive le opere esposte a Palazzo Barberini e Galleria Corsini. Finora sono state raccontate più di 150 opere. Un patrimonio di storie sempre a disposizione.
MOSTRE TEMPORANEE
Due virtual tour e dossier di approfondimento sul sito barberinicorsini.org aiutano il visitatore virtuale a immergersi nelle opere delle mostre.
L’esposizione “Plasmare l’idea. Pierre-Étienne Monnot, Carlo Maratti e il monumento Odescalchi”, a cura di Maurizia Cicconi, Paola Nicita e Yuri Primarosa, celebra l’acquisto da parte dello Stato italiano dalla famiglia Odescalchi del grande modello per il monumento funebre di papa Innocenzo XI in San Pietro in Vaticano, eseguito attorno al 1695-1697 da Pierre-Étienne Monnot. In mostra altre 10 opere tra cui l’importante serie di apostoli realizzata da Andrea Sacchi e Carlo Maratti, che testimoniano l’influenza e la suggestione esercitate dalle opere di Carlo Maratti sulle scelte iconografiche di Pierre-Étienne Monnot.
La sala della mostra si può visitare a questo link; mentre il dossier sulla mostra è disponibile qui.
La Cananea restaurata. Nuove scoperte su Mattia e Gregorio Preti”, a cura di Alessandro Cosma e Yuri Primarosa, è il progetto incentrato sulla grande tela raffigurante Cristo e la Cananea di Mattia Preti, restaurata dal laboratorio delle Gallerie Nazionali. Accanto a questo dipinto sono esposti alcuni quadri di grande formato eseguiti autonomamente o a quattro mani dai fratelli Gregorio e Mattia Preti nella seconda metà del Seicento.
La mostra si può visitare a questo link; il dossier sulla mostra invece è qui.
La mostra “L’ora dello spettatore. Come le immagini ci usano”, a cura di Michele Di Monte, esplora attraverso 25 opere, provenienti dalle collezioni delle Gallerie Nazionali e da istituzioni italiane o europee (fra cui la National Gallery di Londra, il Museo del Prado di Madrid, il Rijksmuseum di Amsterdam, la Galleria degli Uffizi di Firenze), la centralità dello spettatore nell’estetica della pittura tra Cinquecento e Settecento, evidenziando in 5 sezioni sempre più incalzanti i modi in cui le immagini “includono” lo spettatore all’interno della loro dinamica estetica, narrativa, affettiva e simbolica. In mostra opere, fra gli altri, di Memling, Poussin, Rembradt, Savoldo, Tiepolo, etc. Condividi con: #PalazzoBarberini e #LoSpettatore.
Per “L’ora dello spettatore” un video-racconto del curatore illustra la tematica della mostra al link.
Da segnalare infine un sito dedicato per “Italia in attesa”, a cura di Margherita Guccione, Carlo Birrozzi, Flaminia Gennari Santori. L’esposizione presenta le opere commissionate a 12 fotografi italiani di diversa generazione nell’ambito di un progetto dedicato alla creazione di un archivio visivo dell’Italia durante l’emergenza sanitaria. In mostra opere di Olivo Barbieri, Antonio Biasiucci, Silvia Camporesi, Mario Cresci, Paola De Pietri, Ilaria Ferretti, Guido Guidi, Andrea Jemolo, Francesco Jodice, Allegra Martin, Walter Niedermayr e George Tatge. La mostra a Palazzo Barberini rappresenta una delle tre azioni, distinte ma complementari, del progetto 2020 FermoImmagine, ideato e organizzato dal Ministero della Cultura con il coordinamento della Direzione Generale Creatività Contemporanea, insieme alla mostra “Città sospese. I siti italiani Unesco nei giorni del lockdown”, che verrà inaugurata a Palazzo Poli, e “REFOCUS”, open call per fotografi under 40 lanciate nel 2020 in collaborazione con La Triennale di Milano e il Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo, per indagare l’Italia durante le misure di contenimento dell’epidemia e che sfoceranno in una mostra. Le immagini e le fotografie prodotte per “Italia in-attesa” e “Città sospese” entreranno a fare parte delle collezioni dell’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione e saranno destinate a un fondo dedicato alla documentazione del Paese nei mesi difficili dell’emergenza pandemica.
Sul nuovo sito tutte le immagini e le informazioni sul progetto. 

Redazione

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