L’ impegno

L’ impegno

Sarà scontato, ma lo riaffermiamo: in Democrazia l’impegno politico non può essere inteso come quello gestito solo dagli uomini di Governo. Preso atto della “linea” di questo Esecutivo, del quale lasciamo ad altri giudizi e pareri più “specifici”, torniamo sulla figura del cittadino comune spesso soggetto a norme non sempre coerenti con lo spirito di chi le ha varate. Considerazione, comunque, indipendente dal profilo pandemico che è mondiale. La Partitocrazia c’è ancora. Ne deriva che, spesso, ne subiamo le sorti senza potere, in concreto, intervenire. Ci conforta, però, uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione che recita: ” la Repubblica riconosce e garantisce i diritti dell’uomo”. Sia come singolo, che nelle formazioni collettive implicanti doveri e solidarietà politica, economica e sociale. Sono questi principi, con profondo significato, che sarebbe meglio non sottovalutare. Un vincolo che dovrebbe essere proprio della conduzione attiva, alla vita politica del Paese. Ben oltre gli schemi “scontati”. Quelli che non risolvono e che, spesso, sanno di compromesso. La Partitocrazia, al momento, non favorisce l’impegno collettivo, ma ne può influenzare ogni possibile trasformazione. Con queste premesse, é l’impegno democratico che dovrebbe essere favorito tramite un onere comune che tenga conto di progetti complessivi. Non scordando, però, la questione morale che, da noi, resta un ammaestramento di vita del quale ci si dimentica troppo spesso. O, peggio, se ne tiene conto solo quando può fare comodo.

Giorgio Brignola

Redazione@progetto-radici.it

Redazione

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