Perché Pisa ,una delle quattro Repubbliche marinare ,non ha il mare?

Perché Pisa ,una delle quattro Repubbliche marinare ,non ha il mare?

Recentemente abbiamo ricevuto questo messaggio: “Carissima Redazione potete spiegarmi perché Pisa non ha il mare sebbene sia stata una delle 4 Repubbliche marinare?“.

Caro lettore, eccoti accontentato.

Perché Pisa non ha il mare sebbene sia stata una delle 4 Repubbliche marinare?

Per rispondere subito alla domanda del titolo “Perché Pisa non ha il mare sebbene fosse una delle 4 Repubbliche marinare?“:  è ovvio che Pisa, nonostante si trovi nell’entroterra, approdasse in qualche modo al mare, altrimenti non avrebbe potuto rappresentare una delle 4 celebri Repubbliche marinare, e in certi secoli arrivare addirittura a colonizzare mezzo mondo, ma poi, nel tempo, questo mare è andato perduto. Com’è successo?

Pisa come Venezia: una città nata sulle acque

Perché Pisa non ha il mare sebbene sia stata una delle 4 Repubbliche marinare? Storia di Pisa: dai Romani alla sconfitta della Meloria.

Come tutte le città fluviali, Pisa deve (soprattutto) al fiume Arno la propria affermazione sia come porto romano di primaria importanza per i traffici e per il controllo delle acque del Tirreno settentrionale, sia come Repubblica marinara, una grande potenza navale di cui ancora conserva i relitti tra le sue sabbie e i suoi fondali.

Tuttavia, all’opera dello stesso fiume Pisa deve anche in parte la propria decadenza, poiché a causa dei detriti e delle continue esondazioni il litorale si è trasformato senza sosta, le lagune sono state colmate, gli ancoraggi interrati, e la città, di fatto, si è allontanata dal mare. Ecco perché Pisa non ha il mare: l’Arno è da sempre croce e delizia della città toscana.

Pisa, nata sulle acque, in un’area che somigliava alla laguna di Venezia, non poteva non sviluppare la vocazione a navigare. In principio era un insieme di semplici attracchi, moli, lingue di terra su cui tirare in secca le imbarcazioni lungo le vie d’acqua navigabili, un unico grande sistema portuale che sfruttava una fitta rete di canali in comunicazione coi diversi rami dei fiumi che si riversavano a ventaglio in quella che oggi è la piana alluvionale di Pisa, con tre possibili scali portuali: il porto delle Conche, l’attracco di San Piero a Grado e il Portus Pisanus.

Fino a Lucca in barca

Perché Pisa non ha il mare sebbene sia stata una delle 4 Repubbliche marinare? Storia di Pisa: dai Romani alla sconfitta della Meloria.

Ma questo accadeva in epoca etrusco-romana, mentre nel medioevo il Portus Pisanus divenne il maggiore della Repubblica marinara toscana. Vi attraccavano e vi partivano navi che commerciavano con tutto il Mediterraneo. Pisa allora era una città fluviale che aveva il suo porto a 16 miglia. Porto vero e proprio, munito di molo e pontili, torri, catene e del castello di Livorno, sul promontorio roccioso.

Le merci giungevano a Pisa portate dalle navi da carico per poi venire consegnate e distribuite lungo una rete capillare di fiumi e canali navigabili, laghi e lagune in comunicazione tra loro con vari approdi, sia lungo l’Arno, sia sull’Auser, sia tramite i loro rami secondari e i loro percorsi tortuosi a meandri: il lago di Massaciuccoli, ad esempio era unito all’attuale Serchio da canali navigabili e anche il lago di BientinaLucca era quindi raggiungibile per via d’acqua. Avete iniziato a farvi un’idea del perché Pisa non ha il mare sebbene sia stata una delle 4 Repubbliche marinare?

Il Porto Pisano

Perché Pisa non ha il mare sebbene sia stata una delle 4 Repubbliche marinare? Storia di Pisa: dai Romani alla sconfitta della Meloria.

Il porto costituiva una notevole fonte di ricchezza per la città che lo protesse fortificandolo. Ce ne fornisce un’interessante descrizione l’Itinerarium Syriacum di Petrarca, del 1358, in cui è scritto che lo scalo era artificiale e quasi attaccato a Livorno che, con la sua torre, indicava la strada giusta ai naviganti: volgendo lo sguardo a destra era infatti possibile vedere una piccola torre in mezzo al mare, chiamata Meloria, nome infausto che ricordava ai pisani la battaglia della loro disfatta (mappa).

L’accesso al porto era protetto e chiuso per maggior sicurezza con una grossa catena tesa tra due torri che s’innalzavano ai lati dell’imbocco. Un lavoro accurato e costante di manutenzione e di scavo di canali garantiva contro i pericoli di insabbiamento.

Nel XII secolo la città fiorì. Porto Pisano assunse grande importanza sia come scalo commerciale sia come tappa per viaggiatori e pellegrini diretti a Roma, a Gerusalemme, verso la Francia meridionale e Santiago di Compostela.
Pisa vantava mercati fiorentisplendidi monumenti, era circondata da terre fertili e da abbondanza di acque.

La sua potenza incuteva timore per le gesta compiute, il  fiume era una grande via di comunicazione e le sue sponde erano ricolme di mulini. Inoltre era ricca di mestieri che davano lavoro a una moltitudine di persone: barchaiuoli, piactaiuoli, schafaiuoli, nighieri, conductori.

La sconfitta della Meloria

Perché Pisa non ha il mare sebbene sia stata una delle 4 Repubbliche marinare? Storia di Pisa: dai Romani alla sconfitta della Meloria.

Foto Andrea Dani

Tuttavia la rivalità con le altre potenze navali del Mediterraneo, soprattutto Genova,  spinsero sempre più i suoi nemici a minarne la potenza. Dopo la battaglia della Meloria, del 1284, a seguito delle dure condizioni di pace imposte dai genovesi vincitori alla Repubblica marinara di Pisa, e non rispettate dai pisani, i primi, nel 1290, attaccarono il Porto Pisano distruggendolo: furono abbattute le torri esistenti, e per renderne impraticabile l’accesso vi si fece affondare una nave piena di materiali da costruzione con l’intenzione di interrarne l’ingresso.
Ma nulla spaventava davvero i pisani che nella loro storia avevano affrontato tante battaglie, non ultima quella col fiume che ne disfaceva le strutture con le sue terribili piene, e così ricostruirono il porto.

La disfatta della Meloria aveva comunque segnato la definitiva supremazia tirrenica di Genova, e il lento declino di Pisa perdurò per tutto il Trecento essendo interrotto soltanto da brevi momenti di ripresa. La manutenzione dello scalo, funzione fondamentale, divenne sempre meno regolare anche a causa delle periodiche distruzioni da parte dei vari eserciti invasori, e lento ma inesorabile si verificò l’interramento dei canali d’accesso che lo  resero scarsamente utilizzabile.

Livorno e Firenze

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Questa condizione di declino portò lo scalo di Livorno ad acquistare sempre maggiore importanza. Quando poi Firenze la conquistò, nel 1406, al posto di Porto Pisano si creò lentamente un vasto stagno circondato da acquitrini e paludi litoranee, tanto che un secolo dopo non vi approdavano niente più che barchette: di una grande Repubblica marina non era rimasta “altro che”…Pisa, il che non ci sembra comunque poco.

Redazione

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