“Oggi ti presento” : Andrea Mattiello

“Oggi ti presento” : Andrea Mattiello

di Annalisa Spinelli

Per la rubrica “Oggi ti presento”, ho il grande piacere di farvi conoscere Andrea Mattiello, direttore dell’Ice qui a Stoccolma.
Purtroppo per via della pandemia non ci siamo potuti incontrare fisicamente per quest’intervista ma soltanto via video e chiacchierare con lui tranquillamente ha confermato l’impressione che avevo avuto su di lui, quando circa un anno fa ci eravamo incontrati per un’occasione ufficiale. Poichè ero in compagnia di altre persone, avevamo avuto la possibilità di scambiare solo poche parole ma subito mi era sembrata una persona molto vera, una di quelle che non hanno bisogno di portare una maschera per essere sé stessi.

Me lo ha confermato durante la nostra chiacchierata, rispondendomi non solo in modo professionale e tecnico alle domende che gli fatto, ma é stato anche molto sincero, accennandomi alla figlia che gli manca in Italia e raccontandomi che, nonostante a Stoccolma si trovi molto bene lavorativamente, che gli piaccia molto la città e abbia ottimi rapporti con tutti, sta avvertendo un pó di solitudine, a causa anche di questa pandemia che ha limitato drasticamente i rapporti personali. Sono stata contenta di vedere questo lato della sua personalità e molto grata per essersi mostrato cosí naturale e normale in un mondo in cui la normalitá è un valore raro e prezioso.

Abbiamo anche parlato della Finlandia, dato che fa parte dei territori di competenza del suo ufficio e sono stata molto felice che mi abbia raccontato della sua ottima opinione nei confronti dei finlandesi ( che io adoro perchè ho vissuto in Finlandia tanti anni e ho lasciato un pezzetto del mio cuore a Helsinki ) e che abbia percepito subito la loro assoluta genuinità nei modi di fare così come nelle relazioni. La Finlandia è una nazione speciale che bisogna capire per apprezzarla, spesso richiede molto tempo e non è da tutti riuscire a carpire subito il modo di fare dei finlandesi.

Resterà qui a Stoccolma almeno altri due anni e mezzo e nel frattempo da autodidatta ha imparato un pó di svedese, ha comprato anche una grammatica e mi ha chiesto informazioni per un corso, perché crede che potersi esprimere nella lingua del Paese che lo ospita, anche solo per poter fare una chiacchierata informale, possa essere un segno gentile nei confronti degli svedesi con cui entra in contatto. E già questo vi racconta un pò della sua personalitá, del grande rispetto che lui abbia per gli altri e del modo umile in cui si pone con le persone. Doti oggigiorno estremamente rare, soprattutto per chi ricopre una posizione di rilievo come la sua.

Il tempo della nostra chiacchierata è davvero volato proprio perchè dopo un pò che si parla con il Direttore Mattiello si ha l’impressione di conoscerlo da più tempo e non tutti hanno questa capacità di mettere a proprio agio l’interlocutore che si ha di fronte. Lo ringrazio, quindi, pubblicamente per questa bella intervista.

L’intervista

Dott. Mattiello vuole parlarci un pò di lei e del suo percorso professionale che lo ha portato fino a Stoccolma in qualità di Direttore dell’Ice?

Ho conosciuto l’Ice con la partecipazione al CORCE De Franceschi nel lontano 1990, una borsa di studio post-universitaria organizzata dalla sede di Roma che mi ha consentito di approfondire le mie conoscenze di marketing e commercio estero. Nel 1993 sono entrato all’Íce in pianta stabile e ho avuto varie esperienze di attività operative a supporto delle imprese italiane.
La mia carriera è stata prevalentemente incentrata nel settore promozionale e ho seguito vari progetti di supporto alle imprese della meccanica ( macchine tessili, macchine calzaturifici e concerie, macchine plastica). In tale ambito ho organizzato varie iniziative promozionali di supporto, in particolare partecipazioni collettive all’estero e progetti di sostegno alle principali manifestazioni fieristiche italiane. Ho seguito sul posto moltissimi eventi e tali esperienze mi hanno consentito di arricchire il mio background professionale, stando a contatto con importanti realtà imprenditoriali, e anche culturalmente, visitando molti paesi in tutto il mondo. Per scelta personale e familiare la mia esperienza di estero è stata limitata a un incarico come Vice-Direttore dell’Ufficio di Bucarest, dal 2007 al 2010.

Dott. Mattiello, lei è ormai da più di un anno a Stoccolma, vuole illustrare quali sono state le iniziative portate avanti fino a questo momento dall’Ice e potrebbe darci qualche anticipazione su futuri progetti?

Il mio incarico a Stoccolma è iniziato nell’ottobre 2019 e fino alla fine dell’anno abbiamo portato avanti varie iniziative nell’intero territorio di nostra competenza. Ricordo infatti che il mio ufficio opera in tutta l’area scandinava e in parte di quella baltica; abbiamo una competenza estesa a 6 mercati, oltre alla Svezia anche Danimarca, Norvegia, Finlandia, Estonia e Lettonia.
Nella prima parte del mio mandato, fino al febbraio 2020, abbiamo organizzato importanti iniziative quale la partecipazione di imprese italiane alla fiera Elmia Subcontractor a Jönköping, dedicata alla subfornitura industriale, alla fiera Slush a Helsinki, importante forum dedicato alle startup innovative, e alla fiera Tech Industry a Riga , rassegna dedicata all’industria meccanica.
A Stoccolma abbiamo realizzato una presentazione della fiera Cosmoprof di Bologna, con la presenza di operatori commerciali scandinavi.
Inoltre il mio ufficio è stato impegnato in varie attività di selezione e invito di operatori scandinavi e baltici alle principali fiere in Italia, in vari settori quali il vino e l’agroalimentare, la gioielleria, la cosmetica, l’occhialeria. Purtroppo dal marzo 2020 non è stato più possibile realizzare eventi, tranne che in forma sporadica, ma abbiamo incentrato la nostra attività sui servizi alle imprese, che costituiscono un altro caposaldo della nostra attività: contatti commerciali con operatori locali, informazioni di mercato, reperimento di investitori esteri e altre tipologie di supporto.
Attualmente molte iniziative si tengono in formato digitale e pur non avendo lo stesso impatto delle attività in presenza, tale modalità consente di mantenere vivi i rapporti con le nostre imprese, in particolare quelle medie e piccole che necessitano di un supporto maggiore.
L’emergenza Covid ha dato un ulteriore impulso alle attività digitali, sulle quali l’ICE lavorava già da alcuni anni, introducendo nuove modalità di realizzazione delle attività promozionali, che si stanno rivelando molto efficaci. Le iniziative che hanno espresso il rapporto piú vantaggioso in termini di costo/efficacia sono state i webinar e gli incontri commerciali su piattaforme dedicate, che hanno consentito di realizzare un alto numero di eventi e in tempi brevi, mantenendo viva l’attenzione degli operatori in vari settori. Ad esempio un webinar organizzato a favore dell’Unione Industriale Parmense, rivolto alle aziende del loro territorio, e un webinar con Federterme sulle attività in Svezia per promuovere l’offerta termale italiana agli operatori turistici svedesi, realizzato in collaborazione con Enit. Recentemente ho preso parte anche a 2 eventi in formato digitale sul settore della cosmetica e dell’aerospazio, in collaborazione con l’Ambasciata di Oslo che intendiamo riproporre anche in Svezia. Da menzionare anche la realizzazione di una piattaforma web, la Smart 365, gestita dalla nostra sede di Roma, a cui partecipano circa 500 aziende del settore agroalimentare, ciascuna con il proprio catalogo online; insieme agli altri uffici della nostra rete estera abbiamo selezionato un alto numero di importatori e distributori locali per l’organizzazione di un ciclo di appuntamenti e incontri b2b. Anche molte manifestazioni fieristiche, purtroppo annullate nel 2020, sono state realizzate in formato digitale, nell’attesa di riprendere le attivita’ in presenza nel 2021. Sono inoltre sempre piú frequenti le videocall conoscitive con aziende italiane per conoscere la loro offerta e proporre servizi di assistenza.
Tale approccio consente anche di avere una conoscenza personale dell’ínterlocutore, molto utile per instaurare un proficuo rapporto di collaborazione. La digitalizzazione è diventata uno strumento molto importante di approccio nell’ambiente commerciale e tale processo è stato accelerato dall’emergenza sanitaria in atto; gli eventi digitali saranno sempre più diffusi in futuro, anche quando riprenderanno le attività in presenza.

Come si trova qui in Svezia e quali differenze può riscontrare con le altre Nazioni dove è stato? E come si lavora con gli svedesi a livello di relazioni economico-commerciali?

Io per motivi personali e familiari ho avuto solo un’altra esperienza all’estero all’Ufficio Ice di Bucarest, tra l’altro nel periodo in cui era Ambasciatore Mario Cospito che ho avuto il piacere di incontrare di nuovo qui a Stoccolma. Ma ho viaggiato in tutto il mondo, seguendo vari progetti di promozione del Made in Italy, conoscendo realtà commerciali di molte aree geografiche, dall’ Asia all’ Europa centrale e dell’Est, al Sud America al Nord Africa. Devo dire innanzitutto che in Svezia mi trovo benissimo, Stoccolma è una città molto ben organizzata e gli svedesi sono molto gentili e ospitali e apprezzano molto la nostra cultura. Una difficoltà che onestamente avverto è il clima, quest’anno abbiamo avuto ad esempio un inverno molto duro, per me che sono di Roma è effettivamente un problema. Un altro grosso disagio è rappresentato dal buio invernale e anche dall’eccessiva luce durante l’estate, in cui praticamente non fa mai notte.
Ma le bellezze della città e dei paesaggi, sia invernali che estivi, compensano ampiamente questi disagi.
Sul piano professionale ho avuto conferma del fatto che la Svezia è un Paese molto business friendly. Gli operatori commerciali hanno una mentalità molto aperta e un atteggiamento molto concreto e leale, se interessati a un progetto lo manifestano apertamente, altrimenti non creano aspettative inutili. Questa e’ una differenza importante rispetto ad altri mercati in cui le trattative vanno avanti tanto tempo senza arrivare a risultati concreti.
Mi piace molto anche la loro modalità di approccio molto informale, darsi del tu, chiamarsi per nome, che viene utilizzata anche all’interno delle aziende, senza quella sudditanza gerarchica eccessiva che contraddistingue invece gli ambienti di lavoro in altri Paesi. È un segnale questo, secondo me, di uno spirito molto moderno ed evoluto.

Qual’è il suo rapporto con la comunità italiana e come l’Ice potrebbe supportarla al meglio in Svezia?

Ho ottimi rapporti con la comunità italiana e con le istituzioni che operano a supporto del sistema Italia, quai l’Ambasciata, l’Istituto di Cultura, l’Enit, la Camera di Commercio. Abbiamo anche realizzato delle attività insieme, come ad esempio la partecipazione ad una fiera sugli investimenti immobiliari in cui abbiamo promosso l’acquisto di case in Italia.
Purtroppo ora le occasioni di incontro sono molto ridotte e questo aspetto ha avuto delle ripercussioni negative anche sui rapporti tra la nostra comunità.
Sul piano commerciale noi siamo più orientati al supporto delle imprese attive in Italia che intendono approcciare i mercati esteri e necessitano del nostro supporto.
Tuttavia manteniamo ottimi rapporti con quegli operatori di origine italiana presenti in Svezia, come ad esempio molti importatori di vini e prodotti alimentari. In tale ambito ci è d’aiuto la Camera di Commercio, che opera prevalentemente su base locale, e con con cui organizziamo anche delle attivita’ in collaborazione; cito ad esempio la “Vin Dagen” dello scorso novembre al Grand Hotel di Stoccolma, evento di promozione della produzione vinicola italiana, con la presenza dei principali importatori e ristoratori della comunità italiana in Svezia.

Qual’è la cosa che più le manca dell’ Italia?

La famiglia, mia figlia in particolare che non riesco a vedere cosí frequentemente come immaginavo prima di partire. Viaggiare purtroppo in questo periodo di emergenza covid è diventata un’impresa non facile… E poi il sole, il mare, un certo tipo di alimentazione… per me che sono di Roma, città molto luminosa, trascorrere due mesi al buio è un bel problema.
Ma mi piace moltissimo Stoccolma, ho visitato anche delle località nei dintorni che ho apprezzato molto. Quindi alcuni inevitabili disagi sono compensati dall’arricchimento culturale e anche umano che questa esperienza mi sta fornendo. Purtroppo non ho potuto conoscere il Paese come avrei voluto, per via dell’emergenza sanitaria che sconsiglia gli spostamenti tra le regioni. Spero di poterlo fare nel prossimo futuro, vi sono delle località in Svezia e in generale in Scandinavia di grandissimo interesse turistico e culturale.

Come valuta l’attuale situazione economica non solo italiana, ma europea e direi mondiale, dovuta alla pandemia?Intravede segnali di ripresa e se sì ce ne può parlare?

La situazione è in effetti molto grave, la pandemia ancora in atto ha avuto delle tremende ripercussioni sulle economie di tutti i Paesi, in un contesto di globalizzazione in cui si creano degli effetti a catena difficilmente controllabili. Basti pensare che un’economia solida come quella svedese, con un incremento costante del PIL negli ultimi anni, ha registrato un calo intorno all´8% nel 2020, e questo nonostante nel Paese non siano state prese misure di vero e proprio lock down, proprio a sostegno dell’economia. Alcuni settori basati sull’export, come ad esempio quello
automobilistico, hanno risentito pesantemente del calo della domanda internazionale. Qualche segnale di ripresa si inizia a intravvedere, ma è presto per fare delle previsioni. Ci sarà sicuramente un recupero generale, ma ritornare ai livelli antecedenti al covid sarà un’impresa laboriosa. Ci auguriamo che nel frattempo la strategia delle vaccinazioni porti a dei risultati concreti già nei prossimi mesi. Una migliore situazione sanitaria avrà sicuramente degli effetti importanti anche sulla fiducia degli investitori e degli operatori economici. Da parte nostra possiamo solo continuare a svolgere il nostro lavoro con impegno e dedizione, per dare il nostro contributo a questa ”rinascita” che ci auguriamo avvenga il prima possibile.

Annalisa Spinelli corrispondente Progetto Radici- Stoccolma

Redazione@progetto-radici.it


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