Chi ha benemerenze significative verso la Nazione diventa Cavaliere

Chi ha benemerenze significative verso la Nazione diventa Cavaliere

Pier Felice degli Uberti

Quando un individuo viene chiamato Cavaliere forse non pensiamo che il significato sta nel dire che appartiene all’Ordine al Merito della Repubblica Italiana che il 3 marzo 2021 ha compiuto 70 anni di vita (l’istituzione dell’Ordine è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 30 marzo 1951. Questo è il più importante ordine cavalleresco della Repubblica Italiana ed è destinato a “ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo delle lettere, delle arti, della economia e nel disimpegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici ed umanitari, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari”, con l’andare del tempo l’OMRI ha acquistato un sempre crescente prestigio sia in Italia che nel mondo.

Già nel marzo 2000 il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi aveva indirizzato i suoi sforzi in campo premiale per dare una maggiore identità alle onorificenze nazionali, e particolarmente in tre modi: combattendone l’inflazione, riducendone il numero di assegnazioni annue, ripristinandone il carattere originario e riscoprendone la continuità storica, come ci mostra il motto adottato per l’Ordine: “civium libertati, patriae unitati” (che fa tutt’uno della libertà dei cittadini e dell’unità della Patria), che è lo stesso inciso sul monumento al Soldato ignoto al Vittoriano in Roma, che come scrisse il Presidente Pertini nel 1981: “… è il messaggio che le generazioni del risorgimento consegnarono a noi, e dal quale prendemmo ispirazione quando, nel secondo risorgimento, ci battemmo per riconquistare all’Italia libertà e giustizia”.

È proprio il richiamo al nostro passato che è realizzato nelle fogge delle decorazioni dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana con un chiaro riferimento al compimento degli ideali risorgimentali che portarono all’unità nazionale, alla resistenza al nazifascismo e ai valori di libertà e democrazia che distinguono il nostro Paese. L’Ordine, che viene conferito con decreto del Presidente della Repubblica che porta il titolo di “Capo dell’Ordine” (anche Napoleone, quando istituì la Legion d’Onore, non volle proclamarsi “Gran Maestro” per evitare l’opposizione degli estremisti “sanculotti”), grazie al decreto del Presidente della Repubblica del 30 marzo 2001 ha subito significative modifiche alla foggia della decorazione, che ricorda l’Ordine della Corona d’Italia, il quale analogamente era “destinato a rimunerare le benemerenze più segnalate, tanto degli italiani che degli stranieri, e specialmente quelle che riguardano direttamente gl’interessi della Nazione”.

Paolo Giandotti/Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse02-06-2020 Roma, Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella rivolge il suo indirizzo di saluto in occasione del concerto di celebrazione della Repubblica e di ringraziamento al personale del Servizio sanitario,
(Foto di Paolo Giandotti – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Ma a differenza dell’Ordine della Corona d’Italia che richiamava una chiara simbologia legata alla Dinastia regnante (“… consta di una croce patente di oro ritondata, smaltata di bianco, accantonata di quattro nodi di amore, caricata nel centro di due scudetti d’oro, l’uno smaltato d’azzurro con la corona ferrea in oro, l’altro con l’aquila nera spiegata, avente nel cuore la Croce di Savoia in ismalto”), ma sono ormai venti anni che le decorazioni dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana hanno una Croce che “… è caricata al centro da uno scudetto circolare d’oro, bordato d’azzurro, recante, nel recto, l’emblema della Repubblica italiana d’oro e, all’interno della bordatura, la scritta in lettere lapidarie maiuscole romane al merito della repubblica; nel verso, l’effigie a sbalzo dell’Italia turrita d’oro e, all’interno della bordatura, le scritte in lettere lapidarie maiuscole romane d’oro, nella semiarea superiore patriae unitati, in quella inferiore civium libertati.”

Da sinistra in alto :Elena Pagliarini,Monica Bettoni,Francesca Colavita,Francesca Colavita ,Don Fabio Stevenazzi,Irene Coppola ,Maxime Mbanda ,Mariateresa Gallea, Paolo Simonato, Luca Sostini,Greta Stella,Alessia Lai, e Claudia Balotta,Piero Terragni.

Le concessioni delle onorificenze hanno luogo il 2 giugno, ricorrenza della fondazione della Repubblica, e il 27 dicembre, ricorrenza della promulgazione della Costituzione. Soltanto le concessioni motu proprio, quelle legate alla cessazione dal servizio dei pubblici dipendenti e quelle accordate a stranieri possono avvenire in qualunque data. non sono conferite onorificenze nei riguardi di persone che non abbiano compiuto il 35° anno di età ad eccezione delle concessioni motu proprio ai sensi dell’art. 2 dello Statuto. Per il conferimento di un’onorificenza di grado superiore è prevista la permanenza di tre anni nel grado inferiore.

L’Ordine, retto da un Consiglio composto di un Cancelliere, che lo presiede, e di dieci membri è articolato nei gradi onorifici di: Cavaliere di Gran Croce, Grande Ufficiale, Commendatore, Ufficiale, Cavaliere. Il Cavaliere di Gran Croce può essere insignito della decorazione di Gran Cordone. Sul prossimo articolo invece parlerò di come vengono scelti i Cavalieri e chi può aspirarvi.

redazione@progetto-radici.it

Antonio Peragine

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