Nuove riaperture in Israele, alcune limitate ai vaccinati

Nuove riaperture in Israele, alcune limitate ai vaccinati

Da domenica prossima il governo potrebbe riaprire ristoranti, caffè e sale per eventi a chi è titolare di “passaporto verde”, ovvero ha ricevuto entrambe le dosi del vaccino

Da domenica prossima la vita in Israele potrebbe ritornare alla quasi normalità. Secondo quanto riferiscono fonti di stampa locale, il governo ha approvato la riapertura di ristoranti, caffè, sale per eventi. Torneranno a scuola, in presenza, anche gli alunni delle classi 7-10 (equivalenti alle nostre scuole medie e primi 3 anni di superiori), per i quali, fino ad ora, le lezioni si erano svolte unicamente on line. A partire dalla prossima settimana, bar e ristoranti potranno accogliere i titolari di passaporto verde (ovvero chi si è già vaccinato con entrambe le dosi da almeno 8 giorni) sia all’interno che all’esterno, mentre chi non ha passaporto verde dovrà sedersi all’aperto. Le sale eventi potranno ospitare solo chi ha passaporto verde. Stesso discorso per gli hotel. PUBBLICITÀ

La riunione del governo da cui sono scaturite le nuove decisioni è stata molto burrascosa, con accese tensioni sia tra il primo ministro, Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa, Benny Gantz, sia tra il ministro della Salute, Yuli Edelstein e il titolare dell’istruzione, Yoav Gallant, con quest’ultimo che spingeva affinche’ tutti gli studenti tornassero in classe.

Il nodo (politico) della riapertura dell’aeroporto

Resta ancora in sospeso la decisione circa la riapertura dell’aeroporto di Ben Gurion. Martedì sera è prevista una nuova riunione ma secondo alcune indiscrezioni potrebbe essere valutata favorevolmente una riapertura dei cieli anche a partire da domenica prossima. Le attuali restrizioni, in vigore fino a sabato, impediscono agli israeliani di partire o entrare nel Paese a meno che non ricevano un permesso speciale da un apposito comitato governativo. “Dobbiamo arrivare a una situazione in cui ogni israeliano che vuole tornare a casa possa farlo”, ha detto Gantz all’inizio dell’incontro. “Questo può essere ottenuto richiedendo test prima del volo e isolamento dopo”.

Gantz ha anche invitato il comitato per le esenzioni a rendere pubbliche le sue decisioni. Questo perché venerdì, un rapporto del canale Channel 12 ha evidenziato che circa il 90% di coloro che hanno ottenuto il permesso di tornare in Israele sono ultraortodossi. La cosa ha causato indignazione e speculazioni sul fatto che il comitato sia più incline a dare il permesso di entrare nel Paese a coloro che potrebbero sostenere Netanyahu nelle prossime elezioni. La riapertura dell’aeroporto verrebbe decisa anche proprio per favorire il rientro degli israeliani che si trovano all’estero e consentire loro di votare alle prossime elezioni politiche che si terranno il 23 marzo.

Secondo i dati diffusi dal Coronavirus National Information and Knowledge Center, domenica sono state trovate 3.089 persone infette, con il 5,2% dei test effettuati risultati positivi. Intanto va vanti la discussione sull’uso del braccialetto elettronico per tracciare coloro che ritornano dall’estero. Al momento, coloro che hanno il permesso per tornare, devono soggiornare in quarantena in un Covid hotel, ma potrebbero decidere di stare a casa se indossano un braccialetto elettronico che certifica la loro posizione. Intorno all’introduzione di questo braccialetto, si stanno scatenando molte proteste, soprattutto in chiave di privacy.

Il governo ha infine deciso che si comincerà ad inoculare il vaccino anche a coloro che sono stati contagiati. Fino ad ora, infatti, i contagiati erano stati esclusi perché in ogni caso hanno sviluppato anticorpi e cosi’ non sono andate “sprecate” dosi di vaccino. Ora che la campagna vaccinale è in stato avanzato e ci sono dosi disponibili, il vaccino sarà inoculato anche a coloro che sono stati contagiati e guariti da oltre tre mesi.

Agi

Redazione

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