Turismo delle radici:s’è gli italiani all’estero diventano”ambasciatori”

Turismo delle radici:s’è gli italiani all’estero diventano”ambasciatori”


“Il turismo delle radici è un settore di grande interesse: gli oriundi italiani nel mondo sono circa 80 milioni, molti dei quali non sono mai stati in Italia, ma scelgono di recarvisi per visitare i luoghi delle loro radici”: sono queste le parole con cui Giovanni Maria De Vita, consigliere  della Direzione Generale Italiani all’Estero della Farnesina , ha aperto il suo l’intervento il 25 febbraio al webinar “Scoprirsi italiani: i viaggi delle radici in Italia – Speciale Australia” organizzato dall’Osservatorio delle Radici Italiane (ORI), dell’Associazione AsSud. “È importante prestare attenzione a questi potenziali turisti: dobbiamo capire come comunicare con loro per fornire un messaggio che li stimoli a compiere il viaggio di ritorno. Quest’ultimo è un ulteriore fattore di rafforzamento dei rapporti tra l’Italia e le comunità italiane all’estero, che rappresentano un patrimonio eccezionale, ed un’opportunità soprattutto per gli italiani che vivono in Paesi extra europei, che possono diventare partner per progetti di collaborazione internazionale” afferma De Vita. “Nel 2018 – ha spiegato  – il Maeci ha convocato il ‘tavolo tecnico del turismo delle radici’, un’iniziativa volta allo scambio di informazioni con attori provenienti dall’amministrazione centrale del turismo, enti locali, start-up, con l’obiettivo di promuovere buone prassi e fornire informazioni appropriate a coloro che si affacciano all’Italia. È importante guardare al turista delle radici come un turista speciale, che giunge qui per ripercorrere a ritroso un percorso che lo porta in aree al di fuori del mainstream, e deve essere accolto con una cura ancora maggiore per far sì che il suo viaggio rimanga un’esperienza indimenticabile. Al ‘tavolo delle radici’ abbiamo redatto una guida sulle radici italiane, proponendo itinerari diversi che ricostruiscono in ogni regione i percorsi di interesse del turista, volti alla riscoperta di cultura e tradizioni dei suoi antenati. Abbiamo inoltre ritenuto necessario sostenere attività specifiche per la formazione di operatori del turismo delle radici italiane, come un master universitario di primo livello promosso dall’Università della Calabria”. Di “turismo delle radici” hanno parlato nel corso del webinar anche Mariangela Stagnitti (Presidente del Comites di Brisbane), Laura Di Russo (Responsabile dell’Ufficio Emigrazione della Regione Abruzzo), Joe Delle Donne (Presidente degli Abruzzesi d’Australia), Enzo Badalotti (VicePresidente dei Veronesi nel Mondo), Michele Grigoletti (Presidente del Club Veronesi a Sidney), Joe Caputo (Presidente della Federazione Pugliesi d’Australia) e Martino Prince (Presidente della Federazione dei Calabresi del Sud Australia e neo eletto consultore della Regione Calabria). A coordinare e stimolare il dibattito sono stati i componenti dell’Osservatorio: Marina Gabrieli, Riccardo Giumelli, Delfina Licata e Giuseppe Sommario. Il webinar si inserisce in una ricerca su scala globale del turismo delle radici, intrapresa dall’Osservatorio stesso con la collaborazione del MAECI e della DGIT (Direzione generale per gli italiani all’estero). Capire quali sono le aspettative su questo tema, quali iniziative potranno essere intraprese, come costruire la domanda di turismo delle radici sono stati alcuni dei temi di discussione.

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Redazione

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