Incertezza nazionale

Incertezza nazionale

Di Giorgio Brignola

Questa Pandemia ha rivelato i sistemi produttivi nazionali più deboli. Le scelte di contenimento sociale del problema, almeno da noi, rimangono sempre le stesse. Le incertezze nazionali restano parecchie e vanno ben oltre l’evoluzione della patologia virale. Per i progetti a medio termine, ci vorrà tempo e interventi internazionali. Pur tenendo conto che non esiste Paese non colpito dalla Pandemia. Quando, in definitiva, mancano valori sostenibili, gli effetti negativi sull’economia si sono evidenziati. Il 2021 potrebbe chiudersi con un PIL nazionale del -9% e con la perdita di migliaia di posti di lavoro. La “frenata” recessiva avrà bisogno di tempo e d’interventi internazionali per essere meno drammatica. Lo avevamo scritto prima della devastazione del Covid-19. Senza pessimismo. Ma con calcolato realismo. Gli eventi, purtroppo, l’hanno confermato. Il nuovo Governo non avrà, di certo, la “cura” miracolosa e la vaccinazione ha i suoi tempi di gestione. Saranno, ora, gli interventi sul fronte socio/economico nazionale a evidenziare di quanto siamo ancora fuori dai parametri per garantire un freno alla recessione. A questo livello, la politica nostrana conta poco. Ancora meno di quanto è contata per il passato. Anche per l’Esecutivo Draghi il percorso sarà in salita. Proprio perché tutti possiamo sbagliare, preferiamo evitare previsioni. Il nostro futuro è compromesso e la ripresa, quando ci sarà, non consentirà di recuperare quanto abbiamo perduto. Lo scriviamo con amarezza, ma con la coscienza di manifestare una realtà che questo virus ha solo accelerato, ma che già era nel DNA del Paese.

Giorgio Brignola

Redazione

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