Self-portrait Paolo Canevari in UK

Self-portrait Paolo Canevari in UK

© 2021 Cardi Gallery.

LONDRA– In attesa che la Cardi Gallery di Londra, momentaneamente chiusa a causa delle disposizioni governative, riapra al pubblico, è disponibile on line il video tour della mostra “Self-Portrait/Autoritratto” di Paolo Canevari, in programma dal 22 febbraio scorso al 17 aprile.
L’artista italiano Paolo Canevari è noto per aver trasformato materiali e icone di tutti i giorni in sculture di grandi dimensioni, mettendo il pubblico di fronte a questioni politiche e filosofiche molto dure. Nel corso della sua carriera, Canevari ha lavorato con una grande varietà di media, in particolare pneumatici e camere d’aria, pittura, disegno, performance, animazione e film. La natura provocatoria delle sue opere, i suoi legami con la scena contemporanea e il suo ruolo attivo nel panorama artistico di New York, dove ha vissuto e lavorato per molti anni, lo hanno messo sotto i riflettori della stampa americana e di quella italiana.
Cardi Gallery, al 22 di Grafton Street, presenta la prima grande mostra personale del lavoro di Canevari nel Regno Unito, un’ampia ricerca che esplora trent’anni di pratica dell’artista, il culmine di una collaborazione decennale con la galleria. Un’esposizione di qualità museale occupa quattro piani della sede londinese della galleria a Mayfair.
Self-portrait / Autoritratto” riunisce oltre 30 opere tra sculture, disegni e installazioni che spaziano dalle famose sculture in gomma degli anni Novanta fino alla serie più recente dei Monuments of the Memory: Landscape and Constellations. Molte delle opere vengono esposte per la prima volta.
La mostra illustra la visione del mondo di Canevari attraverso un processo creativo profondo e introspettivo. L’esposizione racconta non solo la riflessione sull’io, ma anche, come spiega l’artista, “una lettura politica del fare arte, volta a misurare ciò che Pasolini aveva definito “l’ingiustizia del mondo”. […] L’arte è una forza democratica e progressista, idealmente al servizio della società, non dei poteri forti. L’uso di icone, simboli e forme provenienti da culture diverse diventa nel mio lavoro un modo per richiamare l’attenzione sul loro vero significato, sul loro legame con i dogmi e con le altre forme di potere; diventa uno strumento per instaurare un dialogo con lo spettatore e stimolare la sua reazione. […] La natura “politica” del mio lavoro è solo una delle tante possibili interpretazioni. Il mio approccio all’arte, e all’idea di arte concepita e trasmessa dalla società consumistica globale, vuole essere radicale e sovversivo, elevare il livello di percezione morale ed etica del mondo”.
L’ambiguità delle opere di Canevari, sospese nella loro estetica brutale tra ironia e inquietudine, è emblematica della trasformazione sia concettuale sia formale dei materiali industriali. L’olio e le sue applicazioni (gomma sintetica, olio motore di scarico, ecc.) sono al centro del suo linguaggio; nelle sue mani diventano simboli ambigui della violenza sistemica che permea il mondo in declino di oggi, dove la minaccia della guerra, in nome di valori spirituali e monetari, è incessante e la memoria dell’umanità tragicamente troppo breve.
“Un’opera d’arte è importante, lo è in modo profondo, quando non si chiude in una struttura a senso unico – ideologica o tecnica – ma apre molteplici prospettive allo spettatore, allargandone il pensiero”, afferma Paolo Canevari.
Quanto a Cardi Gallery, come spiega Nicolò Cardi, “crede che l’arte e la cultura siano fondamentali per dare speranza alla società in un momento particolare e difficile come questo. Sono lieto di portare per la prima volta a Londra queste opere incredibili di Paolo Canevari, inaugurando una appassionante stagione espositiva per la galleria”.
In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo con un testo critico di Robert Storr; un’intervista all’artista Shirin Neshat e un omaggio a Canevari scritto da Andrea Camilleri. Durante il periodo di apertura sono previste una serie di talk online con gli artisti e visite guidate alla mostra.

AISE

Redazione

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