Stanley Tucci cerca l’Italia e trova quella vera dai sapori genuini

Stanley Tucci cerca l’Italia e trova quella vera dai sapori genuini
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di Manuela Caracciolo

NEW YORK  – ““È difficilissimo credere che pochi mesi fa la prima ondata di COVID-19 ha svuotato le strade di Napoli quando in Italia è stato imposto il lockdown”. Comincia così la serie tv prodotta da Cnn “Searching for Italy”, con la voce fuoricampo di Stanley Tucci, in modo un po’ nostalgico mentre scorrono le immagini suggestive del Vesuvio.

I primi quattro episodi di Searching for Italy sono stati girati nell’autunno del 2019, prima del COVID-19 e le ultime due a settembre 2020, mantenendo le distanze sociali. Impresa non facile vista la notorietà di Stanley Tucci. “La più grande difficoltà è stata tenere le persone lontane – ha raccontato il produttore Adam Hawkins – Tutti volevano fare selfie con lui!!””. Su “La voce di new York”, quotidiano online diretto da Stefano VaccaraManuela Caracciolo torna a scrivere del progetto di Tucci che domenica scorsa ha debuttato sulla Cnn.

““Fortunatamente – spiega Tucci durante le riprese – abbiamo girato in un momento di semi normalità, con i ristoranti aperti e le mascherine non obbligatorie. Ci siamo attenuti alle regole locali, salutandoci toccandoci il gomito e mantenendo le distanze di sicurezza. Nonostante il momento difficile, le persone hanno riscoperto l’importanza della cucina tradizionale italiana, ma fino ad ora non ho ancora visto questa attitudine in uno show televisivo. Almeno, questa è la mia idea, perché da sempre sono affascinato da questo Paese!”.
La prima puntata del programma alla scoperta di cibo, paesaggi e tradizioni del Bel Paese, comincia proprio qui, da Napoli fino alla Costiera amalfitana e Ischia. Nelle prossime puntate si passerà da Roma, Bologna, Milano, Toscana e infine Sicilia. Durante il viaggio, in sei episodi, Tucci incontra vecchi e nuovi amici, famiglie e conoscenze curiose, da una principessa siciliana che custodisce una ricetta segreta per il timballo, al produttore di formaggi che ha inventato il Bitto Storico Ribelle delle Alpi.

Nella prima puntata andata in onda domenica l’attore intervista il famoso pizzaiolo Enzo Coccia per scoprire i segreti e gli ingredienti che fanno una pizza autentica, cimentandosi lui stesso a prepararne una. Il tour prosegue per i Quartieri spagnoli, con scene di vita quotidiana tra i vicoli caratteristici. La star di The Big Night assaggia con gusto il pomodoro San Marzano abbinato a ciliegie di mozzarella di bufala, raccoglie gli Zucchini cresciuti sulla costiera di Amalfi per marinarli in olio di girasole e ripassarli in un po’ di burro e usarlo come condimento con la pasta. Si reca a Ischia, ma per catturare e mangiare il prelibato coniglio! Molto interessante anche la parte dove Tucci si reca nel famoso quartiere popolare di Scampia, infestato dalla Camorra, ma dove trova un gruppo di volontari anche immigrati che ha creato un ristorante di cucina etnica che ora attira la clientela anche dei quartieri bene di Napoli.

Seguendolo si scopre che la vera pizza viene cotta solo per 45 secondi in un forno a legna che deve essere posizionato all’esterno, che i conigli selvatici possono essere serviti su foglie di castagno con una semplice riduzione di pomodoro ed erbe aromatiche. Qui qualche ripresa.
In Sicilia, l’attore incontra la produttrice vitivinicola dell’ Azienda Agricola Arianna Occhipinti. Tra gli argomenti c’è anche la delicata questione di come tanti giovani abbandonino i piccoli paesi per cercare lavoro altrove e quindi non portino altrove le ricchezze enogastronomiche della propria terra.

“Occhipinti utilizza metodi ecologici per produrre tipologie di vino indigene come il Nero d’Avola e il Frappato. La Sicilia è una regione povera e si investe pochissimo sull’imprenditoria femminile, anche se le donne qui sono sempre state molto attive a livello economico e commerciale e il mio obiettivo è proprio essere ambasciatrice di questi ottimi prodotti”.
Nel secondo episodio, Tucci esplora la Città eterna, un luogo troppo spesso considerato solo una meta turistica. L’attore si impegna a non incappare nei luoghi comuni, guardando oltre l’ormai antica visione della Roma “mangiona”, con succulenti piatti di pasta e frattaglie, descrivendo come gli chef locali abbiano rivisitato la tradizione delle ricette povere per trasformarle in innovative e delicate preparazioni gourmet.

Si visita infatti anche il quartiere ebraico, dove si incontra una anziana ristoratrice sopravvissuta ai tempi della persecuzione nazista quando era bambina. Nel suo ristorante, si scoprono sapori tipici della comunità gesuita come i cuori di carciofo, ingrediente base di tante ricette locali.
Si torna poi in Toscana, dove Stanley ha vissuto per un anno quando era ragazzo. “Ho imparato tantissimo da questa esperienza – ha dichiarato Tucci – e spero che le persone che lo guarderanno impareranno qualcosa e si emozioneranno come è capitato a me. Vorrei anche che si capisse che l’Italia non è solo pizza e polpette o qualcosa che chiamiamo salsa rossa. Parlo italiano perché ho vissuto a Firenze per un anno, con i miei che hanno origini calabresi. Mio padre, che era un insegnante d’arte, studiava scultura e ci portò con sé. Oggi parlo italiano come allora, cioè da dodicenne. E anche i miei ricordi sono legati all’Italia degli anni Settanta, molto diversa dal paese che ora fatico a capire.

Ogni volta che vado in Italia mi piace parlare la lingua locale e prima della serie ho ripreso a studiarla”.
La trasmissione racconta anche di chef e cuochi famosi, e si snoda attraverso l’itinerario tra passato e futuro. Tucci trascorre anche il tempo con personalità di spicco della cucina gourmet come il patron dell’Osteria Francescana’s Massimo Bottura. Insieme vanno alla scoperta delle prelibatezze dell’ Emilia-Romagna assaggiando Parmigiano-Reggiano o ricotta con il miele e a Bologna, per arrivare alla famigerata Bolognese”. Risalendo alla ricetta di Pellegrino Artusi, scoprendo perché le persone la abbinino erroneamente agli spaghetti.

Il noto attore statunitense, nato in America da genitori italo-americani d’origine calabrese, ha confermato il suo talento cinematografico con due Academy Awards nonché due Emmy Awards assegnatigli nel corso della sua carriera, per ruoli nel cinema e in serie televisive. Tucci è anche regista e ha diretto cinque film dal 1996 ad oggi”. 

Redazione

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