Finanziamenti per agroalimentare e risorse idriche nel mediterraneo: miur e prima presentano i bandi

Finanziamenti per agroalimentare e risorse idriche nel mediterraneo: miur e prima presentano i bandi

SIENA – Oltre 68 milioni di euro. È questo il valore complessivo del finanziamento alla ricerca e all’innovazione nel settore agroalimentare, secondo quanto riportato nell’Orientation Paper 2021 del programma PRIMA (Partnership for Research and Innovation in the Mediterranean Area). Il Ministero dell’Università e della Ricerca e il Segretariato Italiano di PRIMA, presenteranno le nuove opportunità di finanziamento domani, 17 febbraio, in un info day alle 15.00 durante il quale verranno illustrate le tematiche oggetto di finanziamento nel 2021, e inoltre annunceranno i progetti vincitori dei Bandi PRIMA 2020 della Sezione 2. Dopo i risultati eccezionali di sezione 1 (9 milioni derivanti dal finanziamento europeo) i dati resi noti dalla Fondazione PRIMA sulla Sezione 2, a finanziamento nazionale, hanno confermato l’ottimo risultato conseguito dai team di ricerca italiani: 7.3 milioni a favore di 48 unità di ricerca per un totale di 22 progetti finanziati di cui 9 a guida italiana.

Complessivamente, anche nel 2020 l’Italia si è distinta per la qualità della ricerca e i risultati raggiunti: il 33% dei progetti (16) è coordinato da un ente del nostro Paese e 35 vedono la partecipazione italiana, con 84 unità di ricerca coinvolte. Di 64 milioni di euro complessivi finanziati da PRIMA nel 2020, 16.5 milioni andranno a beneficio di ricercatori e innovatori del nostro Paese.
Il Programma, al suo quarto anno di attuazione, ha un budget di 500 milioni su 7 anni ed è promosso e finanziato congiuntamente dalla Commissione Europea e da 19 Paesi dell’area Euro-Med, 11 membri dell’UE e 8 non-UE. Con lo scopo di sviluppare soluzioni innovative e sostenibili nel settore dell’agrifood, PRIMA segue un’agenda strategica di ricerca e innovazione che si sviluppa su tre aree tematiche (gestione efficiente delle risorse idriche, sistemi agroalimentari e catene del valore agroalimentare) e sulle interazioni tra esse.
I 46 progetti selezionati secondo la rigorosa valutazione di Horizon 2020, si sommano agli 83 finanziati negli anni precedenti, per un finanziamento complessivo di circa 165 milioni di euro. Ciascun progetto vede la partecipazione di almeno un ente di ricerca della costa Sud del Mediterraneo, a testimonianza del ruolo di tale Programma europeo anche in chiave di diplomazia scientifica.
“Vorrei sottolineare il successo dei ricercatori italiani in bandi internazionali particolarmente competitivi in un settore strategico come l’agroalimentare” ha dichiarato Angelo Riccaboni, Presidente della Fondazione PRIMA. “Le progettualità selezionate potranno fornire soluzioni concrete a supporto delle sfide della sostenibilità sulle quali PRIMA è fortemente impegnata, in linea con l’European Green Deal. L’innovazione sostenibile nel settore dell’agroalimentare può offrire un contributo rilevante alla ripresa economica e alla resilienza sociale ed ambientale del nostro Paese e del Mediterraneo.”
Il coordinamento dell’iniziativa in Italia vede la partecipazione, al fianco del Ministero dell’Università e della Ricerca, di altri importanti attori delle istituzioni, del sistema universitario, della ricerca e dell’innovazione. Uno strutturato dialogo che coinvolga i principali Ministeri di riferimento e i vari attori, pubblici e privati, si rivela cruciale per promuovere e valorizzare il sistema Paese, anche alla luce delle opportunità che si apriranno nel contesto del Piano di Ripresa e Resilienza, del Green Deal europeo e di Horizon Europe. Il Segretariato Italiano di PRIMA, con sede al Santa Chiara Lab dell’Università degli Studi di Siena, è a servizio per supportare e rafforzare tale utile coordinamento.
I progetti italiani vincitori dei bandi PRIMA 2020
Le proposte dei ricercatori italiani si collocano nel quadro dei tre ambiti tematici previsti dal programma PRIMA: gestione efficiente delle risorse idriche, agricoltura sostenibile, filiera agro-alimentare. Il quarto ambito, Nexus, include progetti trasversali alle tre tematiche principali.
Nell’ambito della gestione delle risorse idriche i progetti propongono soluzioni innovative per la gestione integrata e sostenibile delle risorse idriche in condizione climatiche avverse e soluzioni semplici e a basso costo per migliorare l’efficienza di irrigazione per i piccoli agricoltori.
Relativamente all’area agricoltura sostenibile i ricercatori propongono soluzioni per rispondere alle sfide legate all’adattamento al cambiamento climatico e alla promozione di sistemi agroalimentari sostenibili. Nello specifico, tali obiettivi sono ottenuti attraverso la riconfigurazione di sistemi agroalimentari per garantirne resilienza, la conservazione e la valorizzazione delle risorse genetiche degli animali locali; la produzione di mangimi animali alternativi.
Per l’area relativa alla filiera agroalimentare i progetti propongono soluzioni per garantire la sostenibilità e reddittività delle filiere agrifood, sicurezza alimentare e stili di alimentazione e consumo sostenibili. Tali obiettivi sono ottenuti prevalentemente attraverso la promozione di nuovi modelli di filiera agroalimentare capaci di garantire un prezzo equo per i consumatori e una quota di profitto per gli agricoltori; la valorizzazione degli effetti salutari dei cibi tradizionali del Mediterraneo; l’analisi delle scelte alimentari sulla popolazione e l’industria agroalimentare.
Per l’area nexus, trasversale alle tre tematiche principali di PRIMA, sono state proposte soluzioni finalizzate a dimostrare gli effetti positivi del nesso cibo-acqua-ecosistema nell’ottenere uno sviluppo economico, raggiungendo un alto livello di tutela ambientale e assicurando un accesso equo alle risorse naturali. 

Redazione

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