11 febbraio giornata mondiale del malato:la testimonianza di medici con l’Africa Cuamm tra Italia e Africa

11 febbraio giornata mondiale del malato:la testimonianza di medici con l’Africa Cuamm tra Italia e Africa

Si celebra oggi, 11 febbraio, la Giornata Mondiale del Malato, istituita dalla Chiesa Cattolica in occasione della ricorrenza della Beata Vergine Maria di Lourdes per ricordare tutte le persone malate e coloro che le assistono. A un anno dall’inizio della pandemia, questa giornata si carica di un significato ancora più forte e, in linea anche con il messaggio di Papa Francesco, Medici con l’Africa Cuamm sottolinea l’importanza di un’azione globale, perché nessuno venga emarginato e dimenticato nella sofferenza: né pazienti, né operatori sanitari, in Italia come in Africa.
Arianna Bortolani, medico Cuamm con lunga esperienza in diversi paesi africani, ora impegnata contro il Covid-19 a Verona, porta la riflessione sulla condizione del malato in Italia e in Africa: “In generale, la solitudine nella malattia è una condizione più occidentale che africana. A Wolisso, in Etiopia, così come in Sud Sudan, in Uganda, in Tanzania, i malati hanno sempre un familiare accanto. Non sono mai lasciati soli. E quando non c’è più speranza, i parenti cercano di di portarli a casa, per accompagnarli negli ultimi momenti. Abbiamo molto da imparare da questo. Certo, purtroppo, il Covid ha messo tutti di fronte all’impossibilità di essere accanto ai propri malati come si vorrebbe, con grandi sofferenze”.
E prosegue: “I malati africani, oltre alla sofferenza per la malattia, hanno anche la preoccupazione di non avere soldi a sufficienza per pagare le cure. La malattia può diventare un evento catastrofico per tutta la famiglia. Quanto fortunati siamo noi, in Italia, che abbiamo un servizio sanitario pubblico fondamentalmente gratuito, un sistema che funziona, ma soprattutto medici, infermieri, professionisti preparati e competenti, che si prendono cura di ciascuno, con “dedizione e generosità”, come quest’anno appena trascorso ci ha dimostrato”.
“Nella Giornata del Malato e davanti a questa emergenza globale, Papa Francesco ci ricorda che “investire risorse nella cura e nell’assistenza delle persone malate è una priorità legata al principio che la salute è un bene comune primario”, sottolinea don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm. “È un impegno che portiamo avanti da 70 anni. Cerchiamo di fare la nostra parte proprio perché, proprio come ci esorta il Papa, “nessuno resti da solo, nessuno si senta escluso e abbandonato”, in Africa, negli otto paesi in cui siamo presenti, e in Italia accanto a tante condizioni di fragilità. In questo 2021, questo messaggio diventa per noi un invito a fare ancora di più e meglio, a combattere il virus, in Italia e in Africa, ma anche a non dimenticarci di chi continua a morire per malattie molto più “banali”, come la malaria, il morbillo, il parto complicato e la malnutrizione. O ci prendiamo cura del pianeta nella sua globalità, o non avremo pace”.
Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane. Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio, anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi Medici con l’Africa Cuamm è impegnato in 8 paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con circa 3.000 operatori sia europei che africani; appoggia 23 ospedali, 64 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, tubercolosi)

Redazione

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