Politica per posta

Politica per posta

Di Giorgio Brignola

Entro l’anno, e lo scriviamo senza essere presunti “veggenti”, si tornerà al voto politico. Dopo, ovviamente, il cambiamento della legge che lo regolerà. Nel particolare, però, ci riferiamo alla modifica della Legge 27/12/2001 n.459, migliore nota come “Legge Tremaglia” ancora operativa nella Circoscrizione Elettorale Estero tramite il voto per posta. Con scrutinio delle schede, in seguito, in Italia. Nelle quattro ripartizioni territoriali nel mondo, previste dalla succitata normativa, vivono oltre cinque milioni di Connazionali investiti a pieno titolo dell’importante diritto democratico. Nel Vecchio Continente, la concentrazione maggiore d’elettori italiani si trova in Germania, Francia e Svizzera. Nel resto del mondo, primeggia l’Argentina e il Brasile. In oltre vent’anni di vita della Legge Tremaglia, nessun politico s’è ben guardato di proporne qualche aggiornamento da inserire nel gruppo di leggi elettorali che si sono succedute in questi anni. A dispetto degli sviluppi dell’era informatica, il voto degli italiani all’estero è restato sempre per posta. Con tutti i possibili disguidi correlati. Già da anni, ci siamo attivati per proporre al nostro Potere Legislativo qualche “modifica” a un meccanismo che abbiamo, da parecchio tempo, giudicato “obsoleto”. Questo meccanismo non ci aveva, da subito, convinto. Lo avevamo solo accolto come il primo passo per l’identificazione di un diritto che, con gli anni, sarebbe dovuto essere aggiornato. Così non è ancora stato. La Politica per posta ha fatto il suo tempo; anche perchè nata già “vecchia”. Il momento per cambiare registro è maturato. Basta volerlo. Siamo disponibili a fare nostre proposte.

Giorgio Brignola

Redazione

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