Il Mart riapre con Boldini

Il Mart riapre con Boldini

TRENTO – Con “grande felicità” il Mart di Trento e Rovereto ha accolto nuovamente giornalisti e ospiti che, nel rispetto delle regole sul contingentamento, hanno partecipato sabato, 16 gennaio, alla conferenza stampa per la riapertura, trasmessa in diretta Facebook sulla pagina del museo.
“Quella attesa per lunedì è una riapertura che ha il sapore della speranza verso il futuro”, ha evidenziato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. “I visitatori trentini potranno finalmente gustare le opere del Mart, ed in particolare la nuova mostra di Boldini, in assoluta sicurezza: si tratta di una vittoria personale del presidente Sgarbi, che tanto ha interloquito con i rappresentanti del Governo affinché luoghi come questo possano riaprire i battenti. L’auspicio è che la classificazione del Trentino in zona gialla possa essere confermata anche nelle prossime settimane, per consentire lo sviluppo e la realizzazione delle idee promosse da questa importante realtà di cui andiamo orgogliosi”.
“Il Mart è uno dei primi musei a livello nazionale che coglie l’opportunità di ospitare i visitatori nei propri spazi. Si tratta di un messaggio di positività che speriamo possa diffondersi in tutto il Paese”, sono state le parole dell’assessore provinciale alla cultura, Mirko Bisesti, che ha evidenziato come i protocolli messi a punto dalla Provincia autonoma in estate garantiscano la sicurezza necessaria per rilanciare le attività del museo. “Fermare l’arte significherebbe fermare la crescita della nostra società. La mostra che inauguriamo ha la capacità di aprire il cuore dei visitatori, pur in un momento così difficile”.
Il presidente Sgarbi ha parlato di “festa grande” annunciando l’apertura al pubblico ieri, lunedì 18 gennaio, dell’attesa mostra su Giovanni Boldini, nel novantesimo anniversario della morte. In primavera l’esposizione sarà poi riallestita a Parigi, al Petit Palais.
Sgarbi ha inoltre comunicato l’arrivo di una importante opera attribuita a Caravaggio, la Maddalena in estasi: “Di questo capolavoro esistono diverse copie, al Mart arriverà da Londra quella che a parere mio e di molti importanti studiosi è l’originale, la più bella versione conosciuta e recentemente ritrovata in una collezione privata”. La Maddalena andrà ad arricchire l’esposizione Caravaggio. Il Contemporaneo prorogata fino al 5 aprile, data di chiusura anche della mostra di Boldini.
“Il Mart di Rovereto”, ha proseguito Sgarbi, “è il primo museo d’Italia che riapre al pubblico dopo la lunga chiusura di questi mesi di restrizioni e lo fa con grandi progetti e continue sorprese. Apriamo tutte le nostre sedi, apriamo con le collezioni e le mostre allestite, le abbiamo preparate nelle scorse settimane in attesa di poter accogliere i visitatori. Da lunedì si potrà e noi già oggi siamo qui; non abbiamo perso nemmeno un minuto per non sottrarre neppure un altro giorno al pubblico che ha diritto a godere delle mostre, dei musei, della cultura, come servizi essenziali”.
Oltre alla grande mostra “Caravaggio. Il contemporaneo” visitata, pur nei limiti del contingentamento, da più di 12mila persone nel primo mese, e all’attesa retrospettiva su Giovanni Boldini, sono visitabili due nuovi progetti outdoor: “Sol Invictus” di Luciano e Ivan Zanoni e “Twingo Monument” di Daniele Nicolosi. Proseguono i Focus espositivi dedicati a Nicola Samorì, Luciano Ventrone, Guido Iannuzzi e Velasco Vitali. Riaprono anche l’Archivio del ’900, il Mart Shop e il bistrot dello chef stellato Alfio Ghezzi.
Martedì 19 sarà la volta della Galleria Civica di Trento che riaprirà i battenti con la mostra dedicata all’architetto trentino Gian Leo Salvotti. Da mercoledì 20 saranno fruibili anche gli spazi della Casa d’Arte Futurista Depero e di Palazzo delle Albere, dove si inaugura una mostra dedicata all’artista trentino Umberto Moggioli.

Progetti digitali 

Nonostante la gioia per la riapertura, il Mart è consapevole che la gran parte del suo pubblico non potrà visitare il museo. Per chi è lontano proseguono le attività digitali.
Per la grande mostra dedicata a Giovanni Boldini è già online l’audiogiuda gratuita disponibile sulla piattaforma izi.travel o sull’omonima app. Un percorso in dieci tappe che ripercorre la vita del celebre ritrattista ferrarese. La narrazione è intervallata da cinque brani musicali composti per altrettante opere dal pianista e compositore Cesare Picco e dal violinista Luca Giardini.
Dalle playlist settimanali su Spotify per esplorare in modo diverso le Collezioni museali, alle curiosità dall’Archivio del 900, dalle gallery fotografiche sulle opere in mostra, alle pillole, notizie e curiosità sul patrimonio e sugli artisti.
Da IGTV a Facebook i follower del Mart possono approfondire la conoscenza del museo attraverso la tecnologia di Google Art Camera, dialogando con Alexa, l’assistente vocale di Amazon, o esplorando il museo su Messenger e Telegram.

Giovanni Boldini

E veniamo alla mostra “Giovanni Boldini. Il piacere”. I caffè mondani, gli abiti da capogiro, l’eleganza della borghesia, il vaporoso romanticismo dei salotti raccontato dal più celebre ritrattista dell’epoca: Giovanni Boldini. A lui è dedicata la nuova grande mostra del museo di Rovereto. 170 opere provenienti da collezioni pubbliche e private, molte delle quali appartenenti al patrimonio del Museo Boldini di Ferrara, chiuso al pubblico dopo il terremoto del 2012.
Tra i più virtuosi e fecondi pittori del suo tempo, Boldini coglie l’essenza di un ambiente sfolgorante, di cui è uno dei più importanti protagonisti. Da Ferrara a Parigi, passando per Firenze e Londra, il maestro italiano studia Raffaello, frequenta i Macchiaioli e il Caffè Michelangelo di Firenze, conosce Courbet, Manet, Degas e, stabilitosi definitivamente a Parigi, si afferma come uno degli artisti più richiesti. Grazie anche a una spiccata intraprendenza e a notevoli doti relazionali, Boldini diventa il pittore dei ritratti di società. I suoi dipinti finiscono per descrivere e allo stesso tempo definire lo stile, le tendenze e l’estetica della Ville Lumière, indiscussa capitale europea.
Nella mostra l’attività del pittore italiano viene ricostruita nella sua completezza attraverso un ricco percorso cronologico, che lascia spazio all’approfondimento di alcuni temi e relazioni che ne hanno segnato la lunga e proficua carriera. In particolare, vengono analizzati i rapporti con il poeta Gabriele d’Annunzio, attraverso figure di comuni muse ispiratrici come la “Divina Marchesa” Luisa Casati, colta e trasgressiva, interprete per antonomasia dell’eleganza e dell’eccentricità della Belle Époque.
Per favorire l’immersione del visitatore nelle atmosfere boldiniane, il percorso di visita è accompagnato da una sonorizzazione site-specific realizzata per il Mart dal pianista e compositore Cesare Picco e dal violinista Luca Giardini. L’allestimento è curato da Contemplazioni. 

Redazione

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