Arabia Saudita riapre le frontiere:le indicazioni del consolato generale a Gedda

Arabia Saudita riapre le frontiere:le indicazioni del consolato generale a Gedda

GEDDA– A seguito di varie misure adottate nelle ultime settimane per limitare la diffusione del nuova variante di Covid-19, le autorità saudite hanno annunciato il 3 gennaio scorso la ripresa dei collegamenti aerei internazionali e la riapertura delle frontiere terrestri e marittime, consentendo così il ritorno nel Regno dei cittadini sauditi e stranieri. È quanto riferisce il Consolato Generale d’Italia a Gedda, specificando che le nuove disposizioni prevedono misure diverse in base al grado di diffusione della nuova variante del virus nel Paese di provenienza.
È pertanto consentito l’ingresso in Arabia Saudita di cittadini stranieri provenienti da Paesi in cui sono stati identificati casi della nuova versione del virus (tra cui è compresa l’Italia) a condizione di rispettare un periodo di auto-isolamento domiciliare di 7 giorni. Al sesto giorno di quarantena dovrà essere eseguito un test PCR tramite tampone laringo-faringeo.
Per i cittadini stranieri in provenienza dal Regno Unito e dal Sud Africa, Paesi in cui la nuova variante si è diffusa, l’ingresso nel Paese è consentito solo ai viaggiatori che abbiano trascorso un minimo di 14 giorni fuori dai due Paesi citati e che siano in possesso di un certificato di negatività da COVID-19 a seguito di esame eseguito tramite tampone (“PCR”) effettuato al termine del periodo di 14 giorni. Qualora il viaggio in Arabia Saudita sia dettato da motivi umanitari o da comprovata emergenza, all’arrivo nel Regno, i viaggiatori dovranno rispettare un periodo di auto-isolamento domiciliare sorvegliato della durata di 14 giorni ed eseguire due test PCR, uno entro 48 ore dall’ingresso nel territorio, il secondo al 13° giorno.
L’ingresso in Arabia Saudita di cittadini stranieri provenienti da Paesi in cui non sono stati registrati casi della nuova variante COVID-19 è sottoposto ad un periodo di auto-isolamento domiciliare di 3 giorni se effettuano un test PCR il 3° giorno successivo al loro ingresso nel territorio, o in alternativa, per un periodo di 7 giorni qualora non si voglia eseguire il test.
Il Consolato segnala infine che le compagnie aeree potrebbero condizionare l’imbarco al possesso di un certificato di negatività da Covid-19; pertanto raccomanda i connazionali di viaggiare sempre muniti di un certificato di esame eseguito non più di 48 ore prima dell’ingresso nel Paese.  

Redazione

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