Come si promuove l’italiano in Svizzera

Come  si promuove l’italiano in Svizzera
 


Zurigo – Come si diffonde la lingua e la cultura italiana in Svizzera? Perché parlare italiano è considerato un valore aggiunto e come si approcciano allo studio della lingua gli studenti della Confederazione? Il Corriere dell’Italianità – ne ha discusso con Massimo Melocco, insegnante e segretario presso il CASLI (Com. Assoc. Scolastico per la Lingua italiana). Massimo, di origini friulane, approda in Svizzera alcuni anni fa, quando vince il concorso ai tempi bandito dal Ministero degli Esteri e inizia ad insegnare presso le scuole di lingua e cultura italiana a Zurigo. Cosa l’ha portato a spostarsi fuori dall’Italia? “Il motivo scatenante è stato l’interesse per un’esperienza all’estero – racconta Melocco -. In Italia lavoravo come insegnante, con un ruolo nella Scuola Primaria, condizione necessaria per poter tentare questa strada. Quando ho passato il concorso nazionale, ho avuto la possibilità di scegliere tra le Circoscrizioni Consolari di San Gallo, Zurigo e Stoccarda e sono felice di aver optato per Zurigo”. L’insegnante racconta come si strutturano i suoi corsi di cultura e lingua italiana: “In generale i corsi sono estremamente eterogenei. Io insegno a bambini dai 6 agli 11 anni. Nel miei gruppi ci sono bambini appena arrivati dall’Italia, con una conoscenza perfetta dell’Italiano, che condividono le lezioni con bimbi che sanno ancora pochissime parole. I gruppi sono formati da un numero medio di 11-12 alunni, ma in certi casi si può arrivare anche a 20 e oltre. Per aiutarmi ad ovviare a questa difficoltà mi aiuto con la musica – è stata la prima materia che ho insegnato quando mi occupavo di canto corale con i bambini e con gli adulti – che considero da sempre un canale dall’enorme potenziale didattico. Considerata la giovane età dei miei scolari, le canzoni, sia quelle storiche del repertorio infantile, ma anche quelle del Festival di Sanremo, mi vengono spesso in aiuto per aiutare i giovanissimi a memorizzare il lessico e per migliorare la pronuncia”.

Antonio Peragine

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.