Il dilemma

Il dilemma

L’ottimismo a buon mercato in politica non può, certo, trovare molti sostenitori. Tanto per chiarire: non è neanche sicuro che questo Governo abbia i requisiti politici utili al Paese. Del resto, rinnegare il passato non ci sembra neppure un criterio da seguire. Tra “maggioranza” e “opposizione” i conti, ora, non tornano.

Da come si sono evoluti i fatti politico/economici nazionali, servirebbe almeno la garanzia di una coerenza di governo. Così, per evitare guai maggiori, sembrerebbe opportuno verificare l’evoluzione di questo Conte”bis”, forse al tramonto. E’ maturato il tempo per riconoscere i propri “errori” senza scaricarli sugli “altri”. Non esiste un partito né migliore, né peggiore. C’è solo l’incertezza per politiche “convergenti”o meno. Il passato avrebbe dovuto insegnarci che le “alleanze” sono sempre a termine. Indipendentemente dalla volontà dei contraenti e dall’emergenza Covid.

. Il “bipolarismo” è superato. C’è, di conseguenza, da dubitare che certi equilibri politici possano essere il pane “quotidiano” del Popolo italiano. Se non è possibile prevedere quale sarà la futura “convivenza” politica, restano i tanti “dubbi” che già si sono evidenziati. Comunque vada, avremo bisogno di “ fatti” per riscattare la nostra economia e non solo quella.

L’Italia dei programmi mai portati a buon fine è colma. Il nostro futuro resta, di conseguenze, ancora un’incognita. Il dilemma sulla governabilità del Bel Paese resta, ancora una volta, insoluto. Senza una nuova legge elettorale, previsioni di “crisi” a breve termine preferiamo non farne.

Giorgio Brignola

Redazione

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