Vivere in Italia

Vivere in Italia

Chi dovrebbe salvare la Penisola dai suoi mali peggiori? L’interrogativo resta attuale e intrigante. Intanto, da noi ci sono troppi disoccupati, senza considerare in giovani alla spasmodica ricerca di una prima occupazione. Non a caso, i senza lavoro restano il 10% del potenziale occupazionale.

Il 40% delle famiglie italiane vive con un reddito tra i 9000 ed i 15.000 Euro l’anno. Per molti, purtroppo, la disponibilità cala sotto i 700 Euro mensili. Se non bastasse, il 16% della forza lavoro è in cassa integrazione. La pandemia, è ovvio, ha fatto la sua parte.

 E’ chiaro che ci sarebbe da rivedere la politica della produttività e dell’occupazione. Mancano, invece, validi economisti capaci di ricucire lo “strappo” tra lavoratori e forze sociali e leggi in materia. Il bubbone delle pensioni non è il solo. Del resto, il debito pro capite non tende a calare. Intanto, ci vorrà tempo per sconfiggere integralmente il Covid-19.

 Pur con un’attenta economia, la famiglia spende più del 70% del suo reddito mensile dopo i primi venti giorni del mese. Senza, poi, tener conto di quelle impreviste che, da noi, non mancano mai. Quando si può, si vive più in casa che altrove. E’ aumentata la soglia di povertà in molte famiglie e la tendenza sembra non voler rientrare. L’Italia è fatta così: chi stava bene continua a starlo. Per chi si barcamenava, i tempi si sono fatti più difficile. Solo d’onestà sono “ricchi” i poveri.

 Così, chi prima arrancava, ora rischia di cadere. Vivere da noi è più che un modo d’essere. E’ la filosofia della “rinuncia”. Dato che non si vive di solo pane, tirare avanti resta difficile. Intanto, le pensioni d’”oro” ci sono ancora e c’è chi si ostina nel criticare l’andazzo senza suggerire soluzioni alternative. Almeno in tempi contenuti; se non con effetti immediati. E’ una complicazione che l’Italia non si merita e che dovrebbe finire. Perché nel Bel Paese si dovranno studiare le strategie per tornare a “vivere”.

Giorgio Brignola

Redazione

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