Urge una verifica politica

Urge una verifica politica

Di Giorgio Brignola

Si fa presto a scrivere d’economia. In Italia la materia è tanto delicata da non consentire prese di posizione sicure. Intanto, comunque andranno le cose di Casa nostra, l’attendibilità resterà sempre relativa. In primo piano resta, in ogni caso, una stretta fiscale tra le più alte a livello UE. Continua, invece, lo stato di disagio sociale che interessa milioni d’italiani. Quando un individuo su cinque non trova più un’occupazione e il 60% dei giovani sotto i 25 anni non ha mai prestato un’attività lavorativa, la crisi si evidenzia anche senza ostentare giri di parole.

Gli effetti della recessione dureranno di più dell’esistenza di questo esecutivo. Quando la cura è rilevante, non sempre il paziente la sopporta. E’ quello che è capitato in tutti i settori produttivi della penisola. Senza troppo clamore, si è ipotecato il presente e il futuro d’almeno una generazione. Così cambierà ancora il tenore di vita e le prospettive per una vecchiaia serena. La moneta unica, sulla quale avevano puntato i politici della Seconda Repubblica, non potrà equilibrare l’economia interna italiana senza favorire, per altro, un più armonico rapporto tra importazioni ed esportazioni. Quando non si è in grado di fare i conti oggi, per prepararci ad affrontare il domani, ci sono poche scelte da prendere in considerazione.

Sembrerebbe che non sia stato possibile fare di più o di meglio. Non c’erano, e non ci sono, le premesse per garantirci un futuro più sereno. Nutriamo forti dubbi per una ripresa a medio termine. Nonostante gli impegni di questo Esecutivo di Centro/Sinistra. Mancano, infatti, i presupposti per azzardare migliori prospettive. Pur con non pochi distinguo, l’attuale legislatura è troppo giovane perché possa offra differenti garanzie. Così, sul futuro, non ci sentiamo di fare delle previsioni. Resta evidente che il 2021 potrebbe essere l’anno per cambiare “rotta politica”. E’ sul come, però, che vanno a infrangersi i termini per una seria valutazione.

Giorgio Brignola

Redazione

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