L’apparato

L’apparato

Di Giorgio Brignola

In Italia ci sono, purtroppo, troppi partiti. Prevedere una maggioranza di governo e un’opposizione degna di tale nome, resta, per ora, improponibile. Anche perché non c’è ancora una legge elettorale seria. Certo è che non ci sentiamo per nulla tranquilli sul futuro prossimo di questo nostro Paese. E non solo per la pandemia. Indubbio è che chi ci ha governato, anche per il recente passato, non ha saputo offrire scelte migliori per la Penisola. Non c’importano i nomi di chi sarà in lizza alle prossime elezioni politiche. Poco ci appassionano le strategie di una maggioranza di Centro/Sinistra sempre più formale. Non è consolante vivere in uno Stato in continua contraddizione. Se si analizzano le questioni sotto un profilo socio/politico non traspare, prima di tutto, un programma degno di questo nome. La spina, dolente, resta la demagogia. Ma, sino a quando? Non c’è, tra l’altro, un adattamento valido che consenta d’osservare oltre un limitato orizzonte. Nessuno, insomma, ha provato a conformarsi ai tempi che chiedono un rinnovamento col voto popolare. Le nostre ipotesi, quindi, sono rimaste ancora valide. Profetizzare condizioni politicamente incompatibili non ci piace. Senza favorire nessuno, però, manteniamo uno spirito obiettivo. Gli ideali, quando ci sono, non hanno prezzo. Insomma, non si vendono e non si comprano. Lo scriviamo con serenità, sicuri che questa politica “inopportuna”non avrà seguito per molto. Il sistema istituzionale italiano, proprio perché inadeguato, non assolve i fatalismi e non basta solo una nuova legge elettorale per cambiare. Meglio rammentarlo.

Giorgio Brignola

Redazione

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