Correva l’anno

Correva l’anno

Di Giorgio Brignola

Questa volta, proponiamo una retrospettiva di vita nazionale spicciola. Utile anche per chi non l’ha vissuta. In tal modo sarà possibile capire, anche se non giustificare, la nostra attuale realtà nazionale. Correva l’anno 1955. L’Italia d’allora era un Paese povero ma dignitoso. Il secondo conflitto mondiale si era concluso dieci anni prima e molto restava ancora da fare nel Paese. Politicamente, si viveva l’Italia post enaudiana. La stabilità politica era meno problematica e l’inflazione, almeno come la intendiamo oggi, non esisteva (costo della vita+0,2% rispetto al 1954). Un operaio specializzato aveva un salario di circa Lit. 40.000 mensili, un insegnante di liceo non superava Lit. 60.000. Un funzionario direttivo statale poteva arrivare a Lit.110.000, ma anche oltre. Il prezzo di un alloggio in medio/centro (di 70 metri quadrati) era venduto su una media di cinque milioni. In affitto, lo stesso alloggio non superava le Lit. 25.000 mensili, più le spese d’ordinaria amministrazione. Il resto, costava di conseguenza. Il pane marcava Lit. 90 il chilo, un litro di latte Lit. 60, un chilo di polpa di manzo Lit. 850, un quotidiani Lit.30, un gettone telefonico Lit. 20. Un viaggio, in terza classe, Milano/Roma quotava Lit. 2100. Le autovetture private circolanti erano 1.320.000 e con Lit. 50.000, una famiglia di quattro persone poteva permettersi dieci giorni di “ferie”, tutto compreso, sui lidi d’Italia. Magari in campeggio. A 65 anni di distanza, la lira non esiste più e l’Euro è la moneta d’Europa. Cos’è cambiato, allora, nella nostra economia quotidiana? Siamo più poveri o più ricchi? L’interrogativo, come vedremo, riserva sorprese. Ora in Italia circolano circa 28.700.000 autovetture. Una Lira del 1955 (fatta l’opportuna conversione Lira/Euro e l’apprezzamento) ora varrebbe circa Euro 2,20. Un appartamento da acquistare, con le caratteristiche d’allora, non costa meno d’Euro 150.000. Un operaio specializzato, quando ancora lavora, non supera la paga d’Euro 1300 mensili. Un appartamento in affitto è offerto a non meno d’Euro 500 mensili (mq.70), più spese d’amministrazione. Il pane comune si paga Euro 2,50 il chilo, un litro di latte Euro 1,50. Un chilo di manzo Euro 8,50. Una vacanza, ma di una sola settimana, si paga almeno Euro 1200 (4 persone, spese di trasporto escluse). Un’autovettura si acquista a non meno d’Euro 9000 (salvo, poi, non riuscire a “mantenerla”). Allora, stiamo meglio o peggio che nel 1955? Forse, non meglio e per diversi motivi e senza chiamare in causa questa pandemia. Pur col cambio della moneta, la vita costa più oggi che in allora. Applicando il coefficiente d’adeguamento Lira/Euro, e tenuto conto della dinamica salariale, i numeri ci danno ragione. In 65 anni, il costo della vita è aumentato del 47% (valore medio). In sostanza, resta palese che si stava “meglio”, anche se con meno esteriorità e ostentate tecnologie, quando si credeva di stare “peggio”.

Giorgio Brignola

Redazione

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