Il sistema scolastico svedese: panoramica generale

Il sistema scolastico svedese: panoramica generale

di Annalisa Spinelli

Una delle prime domande che mi fanno da quando vivo all’estero e’  quella relativa al sistema scolastico.

Oggi, quindi, per i lettori di Progetto Radici ho deciso di aprire una finestra  sul mondo della scuola svedese.

Iniziamo dalla struttura. Il primo ciclo scolastico inizia all’età di un anno fino ai cinque anni e comprende la c.d. Förskola, ossia la nostra scuola dell’Infanzia.  A 6 anni c’e  la Förskolaklass, che e’ facoltativa ed è una classe preparatoria alla scuola vera e propria che in Svezia (cosi’ come in Finlandia) inizia all’eta’ di 7 anni, quindi un anno dopo rispetto a quella italiana. Se vi puo’ sembrare strano, vi spiego che la concezione in Svezia e’ che i bambini hanno bisogno di giocare piu’ a lungo per maturare ed essere pronti per la “scuola vera e propria”. Avere un anno in piu’ di giochi e’ una visione che mette al centro il bambino e non l’adulto e la Svezia e’ sicuramente una Nazione che privilegia e pone al centro dei suoi interessi sempre i bambini.

Dai sette ai sedici anni i ragazzi frequentano la “ Grund skola” , ossia la scuola di base, che e’ obbligatoria e che corrisponde alla nostra scuola primaria di primo e secondo grado, ossia la scuola elementare e media.

Non esistono voti ma solo giudizi qualitativi fino all’età di 13 anni. Successivamente dall’eta’  di 13 anni ai ragazzi viene messo il Voto ( A-B-C-D-E-F) secondo il modello europeo.

Se questo da una parte non stressa i bambini quando sono un po’ piu’ piccoli, si rivela un’arma a doppio taglio dai 13 anni in poi quando i ragazzi devono far fronte ai voti e devono iniziare a studiare un po’ più seriamente anche  a casa perché in genere si hanno pochi compiti, di solito  una volta a settimana( ma non e’ la regola perché ogni scuola e direi anche ogni insegnante, applica un proprio metodo). Posso portare la testimonianza di mio figlio e’ dire che accanto  a un assegno settimanale di compiti, si aggiungono dei tools di matematica e lettura che opzionalmente lui può fare giornalmente della durata di 10/15 m. Quindi diciamo che studia in media un’oretta al giorno o quasi.

Questo perche’ in genere la scuola svedese ha un metodo induttivo, cioè privilegia l’auto-comprensione dell’argomento in classe da parte dello studente con un approccio pragmatico.

Tuttavia, c’e’ anche da dire che essere poco allenati con i compiti a casa e  dover poi affrontare nelle classe piu’ alte “le prove Nazionali” con il relativo voto fa arrivare molti studenti non preparati adeguatamente dal punto di vista sostanziale e direi anche psicologico e così  nel giro di poco tempo devono riuscire a gestire stress e nozionismo in un solo colpo.

Ma torniamo alla struttura, dopo la Grundskola che termina abbiamo detto a sedici anni c’e’ il “Gymnasieskola”, cioè la scuola secondaria o scuola  superiore che va dai 16 ai 19 anni circa.

Entrare in un buon Gymnasium dipende dai voti finali che si hanno alla fine della nona classe della Grundskola e dunque ritorna il discorso del voto che vi ho fatto prima.

Anche il voto finale del Gymnasium e’ importantissimo perché concorre con la prova nazionale finale ( il nostro esame di Stato) a fare media per essere inseriti nelle liste delle Università. Le Università piu’ prestigiose richiedono voti altissimi e dunque capirete  ancora una volta l’importanza di diplomarsi con il massimo dei voti o con voti il piu’ alti possibile.

Tuttavia nell’assegnare il voto non incide il comportamento. Avete capito bene, la condotta diversamente dall’Italia non incide nella formulazione del voto. Come insegnante non posso valutare l’impegno, le assenze o il comportamento che uno studente ha verso di me ma solo il suo profitto, le sue capacità.

Se da una parte questo favorisce una valutazione  più obiettiva dello studente, dall’altra può generare nei casi piu’ gravi  comportamenti  (  mi riferisco a quelli delle classi piu’ alte) di cattiva educazione nei confronti dell’insegnante e anche nei confronti di altri studenti, con possibili casi anche  di bullismo.

Tra le caratteristiche della scuola svedese, posso senz’altro menzionare la gratuita’.  La scuola e’  pressoché gratuita, si paga solo una piccola quota con riferimento all’attività del “ fritis’ cioe’ dell’attivita’ pomeridiana/doposcuola.  Libri, quaderni, matite, colori sono solo alcune delle cose che vengono date agli studenti. Quasi tutti hanno un loro computer, (ma questo dipende molto dalla scuola e direi dal bilancio del Comune di riferimento) e nel caso non venga dato loro in dotazione  li possono usare comunque sempre a scuola. Nelle attività del pomeriggio i bambini non studiano ma giocano in vario modo, imparano ad usare il pc, programmano, leggono e così via.

Quasi tutte le scuole hanno una biblioteca, o un piccolo angolo con libri dove i bambini possono rilassarsi leggendo.

Tra le materie che vengono gia’ insegnate dai primi anni in una scuola svedese ci sono falegnameria, economia domestica e cucito: indistintamente bambini e bambine imparano a segare un asse per costruire una mensola piuttosto che imparare a cucinare o rammendare e cucire. Il che oltre a chiarire ancora una volta l’approccio pratico della scuola svedese che vuole anche essere una scuola che insegna cose per la vita, ci evidenzia chiaramente la parità di gender che esiste in questa Nazione e che si manifesta già da piccoli. In realtà non c’è bisogno neppure di insegnarla perche’ e’ talmente radicata nel tessuto sociale che e’ normale insegnare a una bambina a costruirsi una mensola piuttosto che a un bambino  a cucirsi un vestito.

Un’altra caratteristica e’ passare moltissimo tempo all’aperto durante le attivita’ di scuola: andare al parco  o fare  lunghe passeggiate e’ parte integrante del programma scolastico svedese. 

Non non importa la condizione del tempo: se piova, ci sia la neve oppure sia bel tempo non fa differenza perché  “stare fuori” rinforza il sistema immunitario, i bambini scaricano la loro energia e  si divertono giocando in maniera “classica”, oltre a fortificarsi, abituandosi al cattivo tempo e alle basse temperature.

Qui si va al parco con temperature fino a -10.  E come  sempre piace dire agli svedesi ( ma prima di loro l’ho sentito dire dai finlandesi) “ non  esiste cattivo tempo ma solo cattivi vestiti”. E in effetti è vero.

E’ inutile sottolineare che qui l’educazione fisica e’ presa molto molto sul serio come materia scolastica e si insegna sin da piccoli. Nelle scuole svedesi durante le ore di educazione fisica si alternano a seconda delle stagioni, allenamenti in piscina oppure all’aperto su una pista di pattinaggio sul ghiaccio. Insomma in Svezia il brocardo “mens sana in corpore sano” e’ preso alla lettera e gli svedesi amano praticare tanti sport sin da piccoli.

Ogni scuola ha la propria sala mensa,  e le scuole piu’ fortunate hanno i loro cuochi, altrimenti c’e’ un servizio catering. Normalmente la scuola provvede oltre al pranzo anche a una merenda nel pomeriggio, pane con formaggio o burro e qualche salume e frutta, mentre per la pausa del mattino di solito lo studente porta della frutta da casa propria.

Altra particolarita’ e’ che a scuola non e’ possibile mangiare biscotti o dolciumi. Lo snack che di solito troverete in mano ai bambini a scuola  e’ frutta oppure carote o cetrioli, forse qualche Macka, una specie di grosso cracker che qui va  per la maggiore, a cui pero’ sono soliti aggiungere tanto burro. In Svezia e anche nelle scuole svedesi sono molto attenti ad allergie o ai vegetariani, cosi’ e’  sempre possibile avere un pasto vegetariano oppure uno adatto per la propria allergia.

La scuola inizia normalmente intorno al 15/20 agosto. Si hanno come vacanze, oltre quelle natalizie e  quelle estive che iniziano intorno al 15 giugno, una settimana a  fine ottobre e un’altra a fine febbraio, in più quelli che sono il venerdì santo e il lunedì dopo Pasqua.  In questo modo si interrompe l’anno scolastico, diviso a sua volta in due semestri, che non risulta troppo lungo e pesante.

L’apprendimento delle lingue straniere e’ un must nella scuola svedese. Si da’ molta importanza e grande spazio al loro insegnamento  con la conseguenza che tutti parlano perfettamente l’inglese, non solo perché viene studiato già dalle prime classi, ma a questa lingua se ne aggiungono altre man mano che si va avanti negli anni. Direi che e’ un vero e proprio “culto“. Insegnanti di madrelingua, laboratori linguistici e una costante pratica fanno la differenza. Se a questo aggiungiamo che films, serie tv ecc. non vengono tradotti  dalla lingua originale capirete quanto possano essere bravi qui al Nord con le lingue straniere. Non solo inglese, ma anche tedesco, spagnolo e francese. Tutti parlano correttamente almeno tre lingue, di solito svedese inglese e spagnolo/tedesco/francese ma non sono rari i casi di persone che parlano quattro o cinque lingue.

Ma il vero fiore all’occhiello, dal mio punto di vista e’ l’insegnamento della  propria madre lingua. In Svezia, nelle scuole pubbliche svedesi e’ possibile praticare per un’ora a settimana la propria lingua madre, cioe’ quella parlata a casa da uno dei genitori .  Facciamo un esempio: se un bambino ha la mamma svedese e il papà italiano ha diritto a un’ora di italiano alla settimana.  E cosi’ per tuttele altre lingue. Questo chiaramente allarga la gamma delle lingue parlate dai bambini.

Ma l’argomento e’ troppo vasto e troppo interessante per essere trattato in appendice per cui vi rimando alla prossima volta.

Spero che abbiate ritenuto interessante questa piccola finestra sul sistema scolastico svedese che ritengo molto valido cercando di dare ai ragazzi un approccio poco nozionistico e  molto più pratico e soprattutto focalizzandosi sull’apprendimento delle lingue straniere e dell’uso del computer: i due elementi che rendono competitiva una Nazione. Forse in Italia dovremo riflettere su questo. 

Annalisa Spinelli – Stoccolma 

Antonio Peragine

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