Con i progetti sui murales proporre gemellaggio fra il Comune di Gravina in Puglia e Napoli

Con i progetti sui murales proporre gemellaggio fra il Comune di Gravina in Puglia e Napoli

Durante l’incontro al comune di Gravina in Puglia, con il sindaco Alesio Valente, l’assessora Claudia Stimola sul tema : “Realizzazione dei murales”, opere murarie per riqualificare spicchi di città, con la partecipazione di molti giovani impegnati a presentare proposte  , da inoltrare alla Regione Puglia, è intervenuto Franco Nacucchi Presidente associazione culturale 3P per proporre ai protagonisti – pittori , di tenere presente l’importanza di valorizzare i prodotti agroalimentari del territorio, vino, formaggio ” Pallone di Gravina ” Pane, ; prodotti artigianali ( Cola Cola di Gravina, souvenir del Ponte dell’acquedotto di Gravina , anche per invitare i cittadini a votare per il concorso Fai ) e proporre un gemellaggio fra Gravina in Puglia e Napoli.

Una proposta da parte dell’associazione 3P, da  inoltrare alla Regione Puglia, per un prossimo bando sulle opere murarie per riqualificare zone anche fuori  territorio, strade con denominazione ” VICO GRAVINA ” per esempio a NAPOLI , adiacente il PALAZZO ORSINI DI GRAVINA, sede della facoltà di Architettura Via Monteoliveto n.3, Palazzo gemello del Palazzo Orsini di Piazza della Repubblica a Gravina in Puglia, casa natale di Papa Benedetto XIII, la storia di del palazzo di Napoli, comincia nel 1513, quando Don Ferrante Orsini, duca di Gravina, acquistò un terreno dalle monache di Santa Chiara.

A questo, nel 1547 si aggiunse,  un’altra proprietà, comprata sempre dalle stesse religiose, che permise al nobile di cominciare i lavori per la costruzione del proprio palazzo. Il cortile interno , invece , aperto sul retro e confinante con il giardino di Santa Chiara, presentava dei portici con arcate sorrette da pilastri di ordine tuscanino, i quali erano decorati da tondi in marmo nei quali erano raffigurate i simboli della famiglia Orsini, l’orso, la rosa, lo scudo bardato e il putto inginocchiato.

Il piano superiore replicava lo stesso schema, con la differenza che tra gli archi vennero incastonati i busti di alcuni rappresentanti illustri della nobile famiglia, come Pier Gian Paolo Orsini dei conti di Monapello, Pier Francesco Orsini capitano della Chiesa, Giovan Antonio Orsini principe di Taranto e Raimondo Orsini.Nel 1549 Ferdinando Orsini morì, lasciando il palazzo in eredità al figlio Antonio. Nello stesso anno , vennero ultimati il tetto e alcuni abbellimenti.Nel 1672, dopo vari passaggi, l’edificio arrivò a Domenico Orsini, il quale beneficiò della rinuncia del fratello Pier Francesco, divenuto PAPA col nome di BENEDETTO XIII. In seguito , nel secolo successivo , la proprietà passò a Benedetto Orsini che affidò a Mario Gioffredo la realizzazione del portale.

Il progetto, eseguito tra il 1762 e il 1782 in collaborazione col marmoraro Luva, consisteva nell’inserire il portone tra due colonne scanalate con capitelli dorici che, a loro volta, sorreggono una cornice. Inoltre, nello stesso periodo vennero effettuati degli affreschi da Giuseppe Bonito, Francesco de Mura e Fedele Fischietti. In occasione sulla discussione dei progetti sui ” Murales” al comune di Gravina, sono stati presentati dei souvenir gravinesi,  dal Ponte dell’ acquedotto di Gravina, alla Cola Cola dei Tesori della ceramica di Gravina, d Franco Nacucchi al sindaco Alesio Valente , all’assessora Claudia Stimola  e ad alcuni pittori protagonisti dei progetti sui murales , con l’invito di prendere in considerazione la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e artigianali, oltre ai beni culturali anche  di altri comuni su zone denominate Via o Vico Gravina, come a Napoli.

foto con il sindaco Alesio Valente e l’assessora Cladia Stimola, che ricevono da Franco Nacucchi, dei souvenir gravinesi per i protagonisti delle proposte dei murales e di verificare la possibilità di un gemellaggio Gravina in Puglia con Napoli.

Antonio Peragine

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