I conti d’europa

I ventisette Membri dell’Unione Europea hanno evidenziato diversi atteggiamenti nel riconoscimento d’aiuti economici all’Italia. Quello che è stato, poi, concesso, si andrà a distribuire dal 2021 e nei modi previsti dall’accordo tra gli Stati membri. Indubbiamente, i problemi nel fare “quadrare” i conti non sono mancati e la partita è stata giuocata sul filo del rasoio.

 Con l’autunno, l’Italia dovrà scegliere una via che la porti in posizioni economiche meno gravose dell’attuale. Insomma, la partita con l’UE è ancora tutta da giocare. Gli interventi economici dovranno servire a ridare fiducia agli imprenditori e solidarietà per tutti. Il percorso, ovviamente, non sarà facile ma non vediamo altra strada. Le energie nazionali non dovranno essere disperse nei rivoli di una politica che non porterebbe a nulla di positivo.

 L’UE potrà giocare il suo ruolo solo se sarà in grado di dimostrare muta solidarietà. L’economia dei singoli Paesi membri non dovrebbe confondersi con quella degli Stati dell’Unione. Potrebbe, però, essere possibile una “rivisitazione” dei fondamenti comunitari. Non neghiamo le correlate difficoltà; ma non ci sono altre strade percorribili.

 I bilanci economici dei Paesi Membri non dovrebbero inficiare gli interventi d’assistenza. La Pandemia ha solo evidenziato delle incoerenze che già c’erano anche prima. Ora i conti d’Europa dovranno tornare senza antagonismi e scontati ottimismi di parte.

Giorgio Brignola

Redazione

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