Il mistero della morte dell’elefantessa

Il mistero della morte dell’elefantessa
Gemma Craparo

L’india ha la più grande popolazione di elefanti asiatici ma l’ingiustificata morte di una mamma-elefante non potrà mai essere tollerata.

La tragica notizia arriva in Europa a giugno quando in India già è avvenuto il rito commemorativo. Una elefantessa ha vagato dal 25 maggio per alcuni villaggi del Kerala (India)con la proboscide insanguinata per gravi ferite all’apparato buccale.

La corsa del pachiderma è terminata sotto gli occhi della popolazione indiana in un fiume del sud dell’India: morta per dissanguamento con un piccolo in grembo.

Origine del malessere e della lunga agonia sembra essere, secondo fonti non ancora confermate, ananas imbottito di petardi che è esploso nella bocca.

Vano il tentativo dei veterinari di portarla fuori dalle acque per soccorrerla con una chirurgia d’urgenza. Le immagini dell’elefantessa deceduta hanno sollevato lo sdegno di animalisti e non, propagando un sentimento di rabbia verso ignari che “armati di ananas” avrebbero attentato alla vita dell’animale selvatico, tra i più apprezzati in India.

elefantessa morente
foto postata sul profilo di Kerala Forest Department

La sacralità di questo animale ospitato nei templi Indù è quasi equiparata a quella delle vacche motivo per cui all’origine potrebbe esserci anche un astio culturale e religioso.

Mentre le autorità del Kerala portano avanti le indagini, non è il primo crimine sulla pelle di un animale, si esclude la possibilità che un comune cittadino possa aver dato cibo “esplosivo” allo splendido esemplare che, essendo animale selvatico ed essendosi allontanato da un parco forestale, pare non avesse confidenza con la popolazione.

Le radici di un popolo si rafforzano nella convivenza pacifica con la fauna e la flora e l’India non ha mai dato motivi di scandalo agli occhi del mondo.

L’ipotesi più accreditata di questo assasinio pare sia un’azione non voluta: vessati dai cinghiali gli allevatori lasciano queste trappole alimentari per allontanarli dalle loro proprietà confinanti con le foreste. La vita di un cinghiale vale meno di quella di un elefante? Alla cultura occidentale che spesso commenta dall’alto dei social network le vicende del mondo animale l’ardua sentenza!

Giuseppe Scarlato

(disegno di Gemma Craparo)                                                 

Redazione

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