2 giugno all’insegna di Domenico Scarlatti: dall’Italia il concerto di maria clementi per l’IIc di Tokyo

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TOKYO – In occasione della Festa della Repubblica, la rinomata pianista Maria Clementi regalerà agli amici dell’Italia e dell’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo la sua interpretazione di una splendida Sonata di Domenico Scarlatti, in un video creato appositamente per l’occasione.

Domenico Scarlatti nacque a Napoli nel 1685. A partire dal 1719, anno del suo trasferimento definitivo dall’Italia, visse e operò come maestro di cappella e insegnante della principessa Maria Barbara alla corte di Giovanni V re del Portogallo, seguendola successivamente a Madrid, dove la sua Reale allieva si trasferì sposando il futuro sovrano di Spagna, Ferdinando VI. Fu per lei che Scarlatti scrisse la maggior parte delle sue Sonate per clavicembalo, a partire dalla pubblicazione delle prime trenta nel 1738 e fino al 1757, anno della morte del compositore.
“Le 555 composizioni tastieristiche che ci sono pervenute sono senza dubbio la testimonianza più significativa dello stile scarlattiano”. Per Maria Clementi “rappresentano un percorso creativo di grande vivacità, che attraversa ogni tipo di sperimentazione virtuosistica sviluppando al contempo una scrittura fortemente espressiva. È nelle sue Sonate che Scarlatti unisce il genio brillante e la naturale cantabilità della tradizione italiana con i ritmi e l’espressività della musica popolare iberica. Tutto questo ci viene restituito attraverso un vero e proprio flusso di pensiero, che mette in luce di volta in volta la varietà del suo linguaggio espressivo. Queste straordinarie opere sono entrate definitivamente a far parte del repertorio pianistico a partire dal XIX secolo”.
“La Sonata in mi maggiore K 380 è considerata fra le più celebri dell’intera produzione scarlattiana per il suo incedere naturalmente poetico, improvvisativo, evocativo e danzante”, conclude Clementi.
Il video con la sua interpretazione di una splendida Sonata di Domenico Scarlatti sarà disponibile dal 2 giugno sul sito Internet dell’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo 

Redazione

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