Oltre il contagio

Non intendiamo disquisire sulla reale portata patologica mondiale del “Coronavirus”. Ci preme, invece, esprimere una nostra opinione su come l’espansione virale è gestita nel mondo e, soprattutto, nel Bel Paese.

 Premesso che la migrazione virale animale/uomo sembra avuto origine in Cina, le reazioni per contenere il contagio, più che le terapie di supporto per aiutare l’organismo colpito, non sembrano state unificate a livello mondiale.

 Anche se ogni virus, quindi anche il “Coronavirus”, non conosce frontiere. L’evoluzione infettivologia, almeno da noi, è stata affrontata in modo professionale; anche se la politica ha voluto, anche in questo frangente, metterci lo “zampino”.

L’Italia s’è dimostrata preparata, sotto ogni aspetto, a far fronte alla bisogna. Gli altri Pesi UE, ma anche non UE, meriterebbero un esame più diretto che non siamo nelle condizioni d’evidenziare in queste nostre riflessioni.

 Riteniamo che non sia la “paura” del contagio a essere l’unica causa di certe prese di posizione che, per nostra natura, m non siamo riusciti a comprendere e, di conseguenza, a giustificare. Non siamo “untori” e le nostre strutture sanitarie hanno dimostrato competenza e preparazione.

 Oltre il contagio, quindi, rimane una realtà che s’è differenziata in funzione della politica che l’ha gestita.

Giorgio Brignola

Redazione

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