Coronavirus, in Italia aumentano i controlli e i medici a Fiumicino e Malpensa

A Roma e Milano annullate le parate e i festeggiamenti per il Capodanno lunare, anche per solidarietà con i malati. Intanto, a Venezia, si registra anche un caso di intolleranza

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ALAIN JOCARD / AFP
Controlli negli aeroporti a causa del virus cinese

La paura per il coronavirus della Cina rimbalza in Italia, tra festeggiamenti per il Capodanno lunare annullati, anche per solidarietà con i malati, e un triste episodio di intolleranza che addirittura ha preso di mira una coppia di turisti cinesi. Finora, però, assicura il ministero della Salute, le verifiche sui casi sospetti segnalati in Italia si sono tutte rilevate negative.

Intanto le autorità sanitarie restano in allerta e sono stati rafforzati i controlli con un aumento del personale medico negli aeroporti di Fiumicino e Malpensa. A deciderlo è stata la task-force istituita dal ministero della Salute riunitasi alla presenza del ministro Roberto Speranza e delle altre autorità coinvolte.

La sospensione delle parate

A Roma e a Milano la comunità cinese ha deciso di rinunciare alle parate in programma per domenica 2 febbraio rispettivamente a San Giovanni e a Via Sarpi per il Capodanno lunare in segno di solidarietà verso la Cina colpita dal coronavirus.

“Siamo emotivamente coinvolti dall’epidemia che sta colpendo la Cina e per questo motivo abbiamo annullato la parata: il nostro Paese d’origine soffre e noi non possiamo festeggiare”. Ha spiegato così la decisione di annullare la festa per il Capodanno cinese prevista per il 2 febbraio prossimo a Milano, Francesco Wu, membro del direttivo Confcommercio e rappresentante della più grande comunità cinese in Italia.

Parlando con l’AGI, l’imprenditore ha spiegato che la sospensione – analoga a quella di Roma – è stata concordata questa mattina dopo una riunione tra le associazioni sino-italiane della città. Vi hanno partecipato una ventina di rappresentanti di 15 associazioni di Milano, nelle quali gli immigrati dal Paese del Dragone si riuniscono o a seconda della regione di provenienza, oppure in base agli scopi culturali o commerciali.

“Dopo una breve discussione tutti hanno concordato nel sospendere la festa e usare i fondi per inviare mascherine e altro materiale sanitario nella zona colpita”, ha spiegato. In queste ore la comunità milanese sta “prendendo contatti con i fornitori italiani per comprare i prodotti migliori e poi spedirli”, ha fatto sapere ancora Wu. Molti dei cinesi di Milano hanno parenti che erano tornati nella madrepatria in occasione della festa più importante dell’anno “c’è sicuramente un po’ di timore, ma da quanto sappiamo stanno tutti bene”.

Un caso di intolleranza in laguna

L’altra faccia dell’allarme coronavirus è purtroppo rappresentato dai casi di intolleranza verso la comunità cinese e ora persino verso turisti giunti dalla Cina. Finora erano stati segnalati per lo più ristoranti cinesi vuoti e sguardi di diffidenza verso la comunità asiatica.

Ora arriva la notizia che a Venezia una baby gang di adolescenti ha seguito, insultato e sputato contro una coppia di turisti cinesi mentre passeggiavano lungo la riva del Canale della Giudecca. Dalle comunità cinesi in Italia è stato rinnovato l’appello ad evitare allarmismi e psicosi e a manifestare solidarietà con chi combatte contro un virus che non fa distinzioni geografiche, né di razza. 

Redazione

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