Manovra, intesa sulle tasse Renzi agita lo spettro del voto. Conte da Mattarella

Manovra, intesa sulle tasse  Renzi agita lo spettro del voto. Conte da Mattarella

Un lungo vertice fiume a Palazzo Chigi sulla manovra. Il ministro D’Inca’ annuncia l’intesa, ma prosegue il braccio di ferro tra Dem e Iv sulle risorse. In ballo 400 milioni, il Pd chiede piu’ fondi per sul taglio del cuneo. Verso la plastic ridotta e rinviata a luglio, sugar tax posticipata a ottobre: I renziani vogliono cancellarle del tutto. A fine giornata, il premier Conte e’ salito al Quirinale per un colloquio con il presidente della Repubblica Mattarella. Per il via libera alla Legge di Bilancio sara’ corsa contro il tempo, l’ipotesi di due sole letture. Da lunedi’ il voto in commissione, entro la settimana il via libera del Senato. A Montecitorio, intanto, primo via libera al decreto fiscale: 248 si’ e 87 no, il testo passa a Palazzo Madama.

La Commissione Bilancio del Senato ha stabilito che l’avvio delle votazioni agli emendamenti al Ddl di bilancio e’ rinviato a lunedi’ 9 dicembre alle 13. L’obiettivo sarebbe chiudere in Commissione mercoledi’ per arrivare al via libera definitivo venerdi’. Annullate tutte le sedute della commissione previste per il weekend. Per fare in modo che la maggioranza sciolga tutti i nodi si ipotizza che il provvedimento accolga a Palazzo Madama tutte le modifiche di Camera e Senato per far arrivare un testo ‘blindato’ a Montecitorio. Si fa quindi strada l’ipotesi che la maggioranza punti a due sole letture parlamentari per la Manovra, con la Camera che non modificherebbe quanto approvato dal Senato e, quindi di fatto, procedere con un esame unico.

Conte è salito al Quirinale per riferire a Sergio Mattarella gli ultimi sviluppi dopo le molte ore di trattativa. A Palazzo Chigi si va verso un accordo che prevede la plastic tax ridotta e posticipata a luglio e uno slittamento della sugar tax a ottobre. “Una vittoria del buon senso”, afferma il presidente dei senatori Pd, Andrea Marcucci che spiega che “bisogna dare alle imprese del settore il tempo che serve per adeguarsi alle nuove norme. Spero che questo nuovo confronto nella maggioranza serva a far capire che i problemi si risolvono con le mediazioni, non con le spallate e non con le accuse incrociate”. “Fiducioso” sul raggiungimento dell’accordo anche il vice capogruppo alla Camera di Italia viva, Luigi Marattin. Quindi se da un lato il nodo politico sembra essere risolto resta aperto quello tecnico. Il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, mette sul piatto 400 milioni derivanti da una stretta fiscale sui giochi.

Redazione

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