Che pena il fango della Maglie contro Tremaglia

Che pena il fango della Maglie contro Tremaglia

di Francesco De Palo

E’di tutta evidenza che il sistema degli eletti all’estero vada registrato (e non annullato solo perché non si sa come migliorarlo). Ma gettare fango sul padre della legge che ha concesso il diritto di voto agli italiani all’estero è come chi sbraita con la bava alla bocca contro la luna senza avere “una idea una” di cosa fare in concreto.

E’la moda del momento, è stata la fortuna elettorale di chi tra l’altro ha promesso la pace nel mondo e oggi ha solo collezionato solo più poltrone. Slogan e non analisi.

Non ci si rivolge in quel modo (“testuale: quel coglione di Tremaglia”) a chi ha fatto la storia della destra italiana e dell’emigrazione italiana. Per cui è da stigmatizzare la performance di Maria Giovanna Maglie che, al netto delle opinioni personali, sempre rispettabili e legittime, ha fatto mostra solo di volgarità gratuita. (qui il suo video al minuto 3,57)

Mirko Tremaglia, fondatore del Ctim e anima della legge che porta il suo nome, la n. 459 del 2001, per chi lo ignorasse ancora, ha attuato il principio costituzionale del diritto di voto. Ciò è stata una grande conquista, anche se spesso gli eletti all’estero si sono rivelati tutt’altro che all’altezza: e nessuno lo nega.

Ma il dato di fatto da cui partire è che per avanzare una critica alla composizione del governo, con Merlo confermato sottosegretario agli esteri in un governo di sinistra, nonostante si vanti di essere stato tra coloro che con il Maie appoggiavano Tremaglia, la Maglie si è spesa in un commento volgare contro un uomo che in questa battaglia ha speso una vita.

Redazione

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