Giorno dell’unità nazionale e delle forze armate italiane

Giorno dell’unità nazionale e delle forze armate italiane
Celebrazione al cimitero d’onore Amburgo – Öjendorf
 

Sintesi del Discorso del Presidente del Comites di Hannover

Dott. Giuseppe Scigliano

foto: Angelo Guarini

Illustrissimo Sig. Capitano di fregata  Massimo Tozzi, Ill.mo Sig. Console Generale Giorgio Taborri, gentili Signore e signori, cari amici, qui presenti per commemorare le vittime della seconda guerra mondiale qui seppellite.

Anche quest’anno ricorre l’anniversario di una pagina orrenda della nostra storia.

In questo luogo della memoria, sono seppelliti 5.839 connazionali che hanno perso la loro vita nello Slewig-Holstein, nella Bassa Sassonia, ad Amburgo, a Brema e nella Westfalia. Questi sono semplicemente una piccola parte delle tante vittime di quei tempi e questo è uno dei tanti luoghi della memoria lasciati in eredità alle nuove generazioni.

La storia, una volta considerata dai Romani Magistra Vitae, inserita nell’attuale processo formativo, non genera più momenti di riflessione.

Ovunque prevalgono programmi  che mettono al centro gli interessi nazionali.

Quo vadis Europa è la domanda che più mi pongo negli ultimi tempi e spero solo che il buon senso e l’altruismo  prevalgano sull’ egoismo dei singoli e sugli interessi delle caste che sono al centro di tutti i conflitti.

Quante brutture ancora oggi si vedono sulla terra, quante lacrime, quanto dolore  e quanti lutti ancora vivono altri esseri umani. Chi non riesce a vedere il filo sottile  che lega il proprio perbenismo ed il proprio benessere alla fame  ed alla povertà dell’altra parte del pianeta, e chi non riesce a vedere il nesso tra la frase che segue con la fatidica frase che precede: io non sono razzista ma…. è veramente vittima del sistema ed è paragonabile a tutti coloro che allora si sono resi complici dei carnefici  attivamente o solamente  tacendo per paura.

Mi auguro che il buon senso prevalga sugli interessi economici che in un certo senso ci hanno resi schiavi del nostro consumismo e sordi davanti a chi ci chiede aiuto.

Queste vittime qui seppellite  devono essere ricordate e devono servire da monito per non farci commettere gli stessi errori e le stesse brutture del passato.

Il grande poeta italiano Ugo Foscolo scrisse: “ Sol chi non lascia eredità d’affetti poca gioia ha dell’urna” ed io sono sicuro che i familiari portano queste persone nel cuore e voi parenti qui presenti ne siete la testimonianza. Le istituzioni però, ognuno nel proprio ruolo, hanno il dovere di mantenere questo luogo con il giusto decoro e si devono far carico di far arrivare in loco i  fondi necessari per poterlo curare.  A tutti voi che avete qui seppellito i vostri cari va tutta la mia solidarietà ed il mio rispetto.

Antonio Peragine

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