Sasso di Castalda : il paese delle meraviglie con il ponte della Luna

Sasso di Castalda : il paese delle meraviglie con il ponte della Luna

di Francesca La Terza

Sasso di Castalda è un piccolo borgo di 828 abitanti,in provincia di Potenza nella splendida Basilicata.

Sorto intorno al 1068, il territorio è stato abitato sin dall’epoca romana. Caratteristiche e peculiari sono le abitazioni in pietra decorate da balconi fiorati e affiancate da vicoletti dai quali si possono ammirare scorci paesaggistici di rilevante bellezza.

Il borgo è infatti, incastonato tra le suggestive montagne. 

Attrazioni turistiche : ponte alla luna 

Inaugurato nel 2017 ha da subito promesso grandi aspettative.

Il ponte alla luna è un complesso di due ponti tibetani di 95 e 300 metri.

Il percorso dei ponti tibetani di Sasso di Castalda si sviluppa sulle sponde del fosso arenazzo che si apre proprio ai piedi del suggestivo centro storico. 

Attraversando a piedi parte del borgo , si giunge al I ponte, ponte petracca , lungo 95 mt e sospeso a 30 mt di altezza.

Alla fine di quest’ultimo si percorre il sentiero a piedi passando per la cappella “ Madonna delle Grazie” e si raggiunge la partenza del dell’impressionante ponte alla luna , sospeso nel vuoto a circa 102 mt d’altezza del torrente sottostante.

L’arrivo del ponte alla luna è una spettacolare terrazza affacciata sul ponte e caratterizzata da una sky-walk in vetro.

Vicino agli antichi ruderi della rocca medievale è disponibile un belvedere  con un binocolo ruotante dal quale ammirare il paesaggio circostante. 

Chiese di sasso di castalda 

Chiesa madre di Sasso : fondata nel 1576 fu dedicata alla S.S. Annunciazione. Divisa in tre navate , presenta elementi romanici e barocchi.

Il suo campanile è dotato di tre campane ed un orologio chr batte l’ora dal XVII  secolo. 

Chiesa di San Rocco : edificata nel 1658 dalla popolazione del borgo come ringraziamento per essere scampati alla pestilenza del 1656-1657. L’aspetto odierno si deve alla ristrutturazione effettuata dopo il terremoto del 1980. 

Chiesa del monte dei morti : forse la più antica di Sasso.

Divenne il punto di riferimento religioso e spirituale. Prende questo nome perchè, a quei tempi, i morti venivano adagiati nell’unica bara in dotazione alla cappella, ricoperta di un manto di velluto nero. Fu poi abbandonata nell’800.

 Area faunistica del cervo 

La riserva è stata realizzata nel 2001 con lo scopo di favorire la riproduzione dell’esemplare Cervus Elaphus finalizzata a futuri progetti di ricerca e reintroduzione in natura.

Il progetto ha riscontrato un notevole successo, è inoltre previsto un ampliamento territoriale. 

Come arrivare : 

In auto: dall’autostrada A3 SA si esce ad Atena Lucana, si segue la superstrada SS 598 Val D’Agri e , superati gli svincoli di Brienza, si esce a Sasso di Castalda.

Dall’autostrada Sicignano-Potenza, si esce a Tito-Brienza , e , dopo Satriano, si esce allo svincolo Sasso di Castalda-Satriano sud.

In treno : Stazione di Potenza.

In aereo : Aereoporti di Napoli, Salerno e Bari.

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Storia 

Sorto intorno al 1068, il territorio è stato abitato sin dall’epoca romana in quanto poco distante vi era la Via Herculea. Citato per la prima volta in un documento della seconda metà dell’undicesimo secolo, fu una roccaforte normanna. Chiamatasi a lungo Sasso, ha assunto la denominazione attuale nel 1863. Dopo l’abolizione dei feudi, i moti risorgimentali e l’annessione al Regno d’Italia, partecipò ai successivi avvenimenti nazionali e agli ultimi due conflitti mondiali, risentendo dei tipici problemi del Meridione e in particolare dell’emigrazione. Del suo patrimonio storico-architettonico, fanno parte la chiesa dell’Immacolata, in cui è conservato un settecentesco busto di Sant’Emidio che protegge dai terremoti.

Il patrimonio culturale 

Le casette in pietra di Sasso di Castalda sono esse stesse delle vere e proprie opere d’arte decorate da splendidi balconi fiorati e affiancate da vicoletti, spiando dai quali si scorgono meravigliose vedute sul paesaggio circostante. Qui è nato il sacerdote ed intellettuale italiano Don Giuseppe De Luca, cui il piccolo paese ha voluto dedicare il Parco Letterario allestito nell’antico palazzo di famiglia, con la ricca biblioteca, composta da parte degli scritti dell’editore e scrittore, ma anche sede di numerosi eventi culturali al suo percorso intellettuale e al grande patrimonio storico delle aree circostanti. Sono visibili, inoltre, i resti di quello che è comunemente chiamato “castello”, per quanto si tratti, in realtà, di una torre di avvistamento posta su un masso roccioso, che per tali caratteristiche non si prestava ad un uso abitativo.

Antonio Peragine

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