Pres. Zanin incontra figli di giuliani e friulani emigrati

Pres. Zanin incontra figli di giuliani e friulani emigrati
Il gruppo ospite del Consiglio regionale (foto Acon/RCM)

TRIESTE  – Favorire una maggiore conoscenza

della storia, della cultura, dell’arte e delle tradizioni
popolari della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia,
dell’economia, dell’imprenditoria e delle realtà della ricerca
scientifica e tecnologica, del tessuto bancario nonché delle
istituzioni pubbliche di Trieste, di Gorizia e dell’intero Friuli
Venezia Giulia.

Questa la finalità del progetto formativo-culturale “Alla
scoperta delle proprie radici” rivolto ai discendenti degli
emigrati di origine giuliana giunto alla sua XXI edizione e
dell'”VIII Soggiorno degli emigrati anziani” (entrambi sostenuti
dalla Regione), illustrati a Trieste dal presidente
dell’associazione Giuliani nel Mondo (Agm), Dario Locchi,
nell’emiciclo che ospita le sedute del Consiglio regionale e alla
presenza del presidente del Consiglio stesso, Piero Mauro Zanin.

L’edizione 2019 vede Agm capofila del progetto, in partenariato
con le altre associazioni dei corregionali all’estero. Si tratta
quindi di 11 giovani e di 6 “meno giovani”, partiti da 7 Pesi
alla volta della terra di origine delle proprie famiglie:
Argentina, Brasile, Uruguay, Cile, Australia, Canada e Sud
Africa. A loro, si sono affiancati 3 giovani argentini grazie
all’associazione Lavoratori emigrati del Friuli Venezia Giulia
(Alef) di Udine, nonché 3 giovani venezuelani attraverso l’ente
Friuli nel Mondo.

Dai racconti degli anziani – ha aggiunto Locchi -, i giovani
hanno già potuto conoscere la commozione che ancora pervade le
loro storie, le loro memorie. Il numero di chi oggi vanta origini
friulano-giuliane è pari a chi è in FVG, perciò dobbiamo
considerare queste persone una risorsa e farle diventare una
fonte di sviluppo, un volano per la nostra economia.

Oltre a far conoscere loro cittadine ricche di storia e cultura
come Aquileia, Grado, Trieste e altre – gli ha fatto eco il
presidente di Alef, Giuseppe Petrei -, abbiamo voluto aggiungere
anche alcune nostre realtà economiche come Maniago piuttosto che
portarli a visitare la Roncadin di Meduno (importante azienda di
pizza surgelata). Tutti sentono molto forte il legame con questa
terra, loro patria di origine.

Da parte del presidente Zanin sono, poi, giunte parole sulla
specialità e sull’autonomia del FVG, sul suo essere oggi una tra
le regioni locomotiva d’Italia, luogo di libertà e democrazia, di
accoglienza, di ricerca scientifica. “E lo è diventata – ha detto
Zanin rivolgendosi in particolar modo ai ragazzi – dopo che altri
hanno vissuto anni di guerra e di povertà, con molti costretti a
partire in cerca di un lavoro, dimostrandosi all’altezza della
sfida che il mondo imponeva. Il nostro ricordo va a loro”.

Il presidente ha quindi riflettuto su come chi è partito con
coraggio e difficoltà economiche abbia trovato Paesi che lo hanno
accolto, ma al contempo abbia saputo farsi apprezzare, da quei
Paesi di accoglienza, grazie alla propria bravura, alla propria
onestà e serietà. “Tanti sono partiti con la disperazione nel
cuore, ma avevano la speranza di un futuro, di un tempo migliore.
Ecco, dobbiamo ricordare quella speranza e quella capacità di
costruire una nuova vita”. Ha poi rivolto un saluto particolare
ai ragazzi del Venezuela, “visto un tempo come un Paese dalle
mille occasioni e opportunità e oggi invece in gravi difficoltà,
dove è difficile vivere”. E a seguire ha fatto una riflessione su
come continuare ad essere legati a un Paese, ma al contempo
essere ormai parte di un altro, consenta di sentirsi persone di
un mondo unico, unito.

Infine, si è detto “orgoglioso di rappresentare il Consiglio
regionale, che ha voluto per legge, dimostrando forte senso di
responsabilità istituzionale, istituire la Giornata dei
corregionali nel mondo per celebrarli e ricordarli. Sarà come una
restituzione simbolica di ciò che non si è saputo garantire a chi
è stato costretto a partire 100, 150 anni fa, ma anche più
recentemente con le nuove generazioni che devono lasciare
l’Italia perché non trovano opportunità. E ringrazieremo,
premiandole, le associazioni, enti e i circoli di tutto il lavoro
e l’impegno che mettono in queste iniziative facendo sì che le
comunità possano restare insieme”.

Antonio Peragine

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