Perche’?

Perche’?

Sono anni che proviamo, anche dalle colonne di questo quotidiano internazionale, a impostare un dialogo con i rappresentati del CGIE. Non c’è stato mai riscontro. Neppure col Presidente del CGIE, né con la Segreteria del Ministro MAECI. Ci siamo, di conseguenza, chiesti i motivi del perdurare di questo silenzio. In definitiva, chiediamo informazioni che, invece, non abbiamo ricevuto.

Col passare del tempo, e l’evolversi dei problemi correlati ai Connazionali all’estero, le nostre perplessità sono aumentate in maniera esponenziale. L’interrogativo è sempre lo stesso: qual è il motivo del silenzio? Le argomentazioni, pro e contro, le nostre tesi sono sempre state palesi.

Il “silenzio” è stato mantenuto anche dagli eletti nei Com.It.Es. Ora restiamo in attesa di segnali di disponibilità da parte dei Membri del CGIE eletti oltre frontiera; o del Loro Segretario Generale. Tra le sue funzioni c’è anche quella di tenere attiva l’informazione e non solo per gli addetti ai lavori.

Principalmente per avere lumi sul programma che il CGIE intende proporre col nuovo anno, ci auguriamo che rappresentanti dell’Esecutivo Di Maio/Salvini si facciano presenti. Se non ci fossero suggerimenti operativi, ci chiediamo il perché averli promessi. Resta, di conseguenza, un interrogativo che potrebbe essere spiegato anche prima della decisioni che l’Italia dovrà concordare con i vertici UE.

Gli interrogativi da sbrogliare restano parecchi; ma i loro contenuti ci sembrano chiari. In UE, giocare al ribasso o al rialzo, senza il conforto d’effettive pezze giustificative, proprio non ha senso. L’Europa Comunitaria non è un teatrino e i pupari, comunque, sono in grado di “bastonare” le nostre marionette. Non è una novità.

Giorgio Brignola  -Coordinatore O.E.I.M.

Antonio Peragine

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