L’incertezza

L’incertezza

L’incertezza è uno stato d’animo che si viene a determinare per una serie di concause non necessariamente collegate tra loro. Nelle sue più variegate forme, essa è causa di ripensamenti e di scelte, non sempre oculate, che non portano da nessuna parte. L’incertezza, quindi, è figlia dell’incoerenza. Cioè di quella condizione che, non di rado, ci porta a fare scelte inopportune se non sbagliate. Il concetto, che abbiamo sinteticamente espresso, è ben presente nel Bel Paese. Quale che avevamo paventato lo scorso autunno s’è verificato. L’Italia è in recessione e l’incertezza politica s’è fatta, com’era prevedibile, anche economica.

Non è che manchi la buona volontà per andare otre; sono i dubbi a frenare; con tutto ciò che ne deriva. Tanto da scrivere che l’incertezza potrebbe essere un primo segnale d’altri eventi meno favorevoli per il Paese. Insomma, da noi c’è chi tira il “sasso” e chi tenta di nasconderlo. Ora le due figure di una politica rabberciata sono indistinguibili. Le vittime sono gli italiani e il loro tenore di vita. L’incertezza politica, ora, è palese e, con l’imminente primavera, ci saranno delle”somme” da verificare.

Tra l’altro, essere in UE è un onere che sarebbe meglio non sottovalutare. In Italia, poi, la situazione potrebbe farsi anche più complesso per una situazione politica non positiva. Ne consegue che c’è da prepararci a evidenziare posizioni corrette ed evitare d’essere coinvolti, sotto un profilo negavo, in un’Unione Europea che tende a estendersi senza oggettive garanzie di “tenuta” economica generale.

L’incertezza, di conseguenza, non è solo evidente, ma anche utile per evitare prese di posizioni solo all’apparenza favorevoli ma con seguiti economici incerti. Ricordiamoci che il nostro Paese presenta ancora problemi interni e strutturali che l’Europa stellata non intende, per una serie di motivi, farsi carico. Sotto il profilo esecutivo, ci attendiamo poche ma sostanziali, novità operative. Questo 2019 sarà l’anno buono? L’interrogativo, almeno per ora, resta di difficile risposta.

Giorgio Brignola

Antonio Peragine

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